Probabilmente ci sottovalutate. Sicuramente ci sottovalutate. Perchè ci sottovalutate?
Nella vostra beata ingenuità pensate che il nostro compito o, per meglio dire, la nostra missione, si limiti alla pubblicazione di articoli notizie opinioni e amenità varie sul libidinoso mondo del tennis.
Noi invece vi abbiamo già dimostrato di cos’altro siamo capaci: anticipando ad esempio il contenuto dei discorsi di ringraziamento di tutti e quattro i finalisti degli Australian Open, maschili e femminili (altro che Charlie Hebdo), per non parlare della scoperta di una nuova regione incastonata tra l’Abruzzo e il Molise.
Questa volta però, lasciatecelo dire, ci siamo davvero superati. Due anni fa abbiamo ingaggiato un’equipe di cervelloni per realizzare un avvenieristico macchinario, atto a convertire le dozzinali banalità pronunciate dai giocatori durante le conferenze stampa in verità inconfessabili. Sembrava tutto bellissimo, già gongolavamo all’idea di terremotare le trite convenzioni di questo gioco. Non avevamo fatto i conti, però, con la tossicodipendenza di questi miserabili cialtroni. In poco più di due settimane i balordi hanno polverizzato l’intero budget stanziato per il progetto, lasciandoci così in un tegame di guano.
Noi però siamo conosciuti nel mondo per la nostra ostinazione, oltre che per la nostra sbalorditiva superdotazione, ed è per questo che ci siamo rivolti ad un bravo idraulico, il quale per una cifra onestissima ci ha assemblato un macinino che fa più o meno lo stesso lavoro.
Lo testiamo oggi per la prima volta, in occasione della conferenza di presentazione della sfida tra Italia e Francia di Fed Cup. La visione è sconsigliata ai deboli di umore.
CORRADO BARAZZUTTI
“Sarà un match duro, non facile, Vediamo come vanno gli allenamenti su questa terra che noi scegliamo sempre veloce”.
Traduzione: “Stiamo aspettando da Salsomaggiore Terme le ultime colate di fango per ricoprire il campo. Ho chiesto ai manutentori del 105 Stadium di aggiungere anche un po’ di pongo se è necessario, la pallina non deve rimbalzare più di una volta, altrimenti spacco tutto”.
“Camila è ancora molto giovane: compie 24 anni a dicembre ed è 31 del mondo. Considerando la giovane età, possiamo parlarne solo bene: esprime un livello molto alto e non può ancora avere il 100% di maturità ed esperienza”.
Traduzione: “Posso dirla tutta? Se non avessi la prostata delle dimensioni di un Grizzly e se non ci fosse sempre quello psicopatico del padre a rompere le balle un pensierino a Camila lo farei, eccome se lo farei. Dannata andropausa”.
CAMILA GIORGI
“Giocare per la squadra è una bella sensazione. Stiamo bene, se toccherà a me, mi concentrerò come sempre sul mio gioco“
Traduzione: “Le ragazze mi hanno accolto con un gavettone a base di ammoniaca, sangria rancida e cerume di nutria. All’inizio l’ho presa male, ma poi mi hanno spiegato che si tratta di un rito iniziatico per darmi il benvenuto nella loro grande famiglia. Poi Barazza mi ha costretta a massaggiargli le tempie passandomi compulsivamente la lingua tra le labbra: credo faccia parte della meticolosa preparazione tattica di Corrado. Riguardo la sfida dovrò solo ricordarmi, prima di scendere in campo, di posare il cervello nell’apposito astuccio e andrà tutto bene”.
SARA ERRANI
La Francia è una squadra molto forte e penso che saranno tutte partite lottate ed equilibrate. Secondo me in singolare scenderanno in campo Cornet e Garcia: le ho viste giocare anche agli ultimi Australian Open e mi sono sembrate in forma
Traduzione: “Mi sto talmente cagando sotto che con Roby per domenica abbiamo già organizzato un’uscita a quattro con i Club Dogo. La Cornet ha la tenuta mentale di Michele Misseri mentre la Garcia ha un culo che sembra una portaerei. Senza considerare che queste non si sono mai fatte il bidet una volta in vita loro!”.
ALIZE’ CORNET
“Amèlie (Mauresmo) ha un sacco di esperienza e ci da sempre i giusti consigli. Sa bene quali sensazioni si provano quando si è in campo e riesce a trovare le parole giuste per motivarci o rassicurarci.
Traduzione: “Il generale Mauresmo per farci acclimatare al meglio, una volta arrivate a Genova, ci ha sottoposte al trattamento Bolzaneto, chiudendoci in uno stanzone buio sporco e privo di vie d’uscite e riempiendoci di manganellate al grido di: “E adesso cantate Manu Chao zecche schifose”. Al di là della perdita di un rene e le 12 ore passate in rianimazione credo di essere pronta per affrontare, da sola, la nazionale italiana. Un saluto commosso alle mie compagne meno fortunate”.