Dopo i tanti successi sul campo ecco un posto nella storia del tennis. Justine Henin e Marat Safin sono stati ufficialmente inseriti nella International Tennis Hall of Fame, con il prestigioso riconoscimento che arriva a coronamento di due carriere fantastiche fatte di primati mondiali e trofei Slam.
Nata il 1° Giugno del 1982 a Liegi, vincitrice ben 4 volte al Roland Garros, due agli U.S.Open e una volta agli Australian Open, la Henin ha ricoperto un ruolo fondamentale sia per il tennis mondiale femminile che per il suo paese, occupando per ben 117 settimane la prima casella del ranking WTA – concludendo oltretutto ben tre stagioni al N.1 – ed erigendosi a protagonista assoluta della conquista del primo titolo in Fed Cup del Belgio, diventando di fatto la prima tennista belga ad entrare nella Hall of Fame del tennis.
Il suo gioco tanto versatile quanto incredibilmente efficace l’ha fatta apparire agli occhi di molti esperti e colleghi come una delle migliori giocatrici nella storia di questo sport, visto il gran numero di soluzioni a sua disposizione in campo e la grande abilità a rete, oltre alla capacità di raggiungere livelli altissimi nonostante la statura e la corporatura fossero inferiori rispetto a molte sue rivali dell’epoca, con la famosa frase da lei coniata “Impossible is nothing” che tutt’oggi richiama moltissimi ragazzi a tentare nonostante le condizioni avverse o il parere degli scettici.
Esempio vivente del termine “tutto genio e sregolatezza”, il russo Marat Safin ha raccolto nella sua carriera due vittorie in tornei Major, ovvero allo U.S.Open del 2000 – quando sconfisse a sorpresa lo statunitense Pete Sampras in finale – ed agli Australian Open del 2005, restando indelebile nella storia di questo sport soprattutto per il suo carattere esplosivo, con tanto di decine di racchette frantumate e gesti ben lontani dalla nobiltà delle precedenti epoche tennistiche.
Safin ha più volte dichiarato che la sua mancanza di esperienza e maturità lo ha molto condizionato in carriera, con preparazioni ai tornei non sempre eccellenti e scelte discutibili che, unite ai tanti infortuni subiti, gli hanno sbarrato la strada per altri successi decisamente alla portata di un giocatore della sua classe. Anche Safin è di fatto il primo russo ad entrare nell’élite del tennis mondiale.
Fanno il loro postumo ingresso nella International Tennis Hall of Fame anche Yvon Petra, giocatrice francese campionessa a Wimbledon nel 1946, e la britannica Margaret Scriven, campionessa nel Major francese nel 1933 e nel 1934 e prima tennista mancina in assoluto ad entrare nella prestigiosa cerchia di campioni.