Pochi giorni fa, il presidente del Comitato Regionale della FIT per l’Emilia Romagna, il Dott. Gilberto Fantini, ha inviato una lettera al presidente della regione stessa, Stefano Bonaccini, per spronarlo a salvare molti circoli da una chiusura altrimenti inevitabile.
L’attenzione di Fantini, sin da subito, è posta certamente sui 30.000 iscritti che la regione del nord Italia vanta ma, anche e soprattutto, sui più di tremila lavoratori legati alla realtà tennistica: maestri, istruttori e preparatori atletici solo per citarne alcuni. Quest’ultimi, infatti, rientrano tra i milioni di italiani che, a causa dell’emergenza Coronavirus, non hanno più la possibilità di percepire il proprio stipendio e, quindi, di “produrre reddito per sostentare se stessi e le loro famiglie”, usando le parole del Dott. Fantini.
Detto questo, il presidente del comitato emiliano ha continuato sottolineando le caratteristiche peculiari del tennis: “le nostre tre discipline (tennis, beach tennis e padel) sono completamente conciliabili con l’esigenza di sicurezza sanitaria, essendo sport che si contraddistinguono per una grande distanza tra i giocatori […], non prevedono alcun contatto fisico e, nella stagione che si profila, si giocano all’aperto”.
Ancora, Fantini ha ricordato le misure attuate dal proprio comitato regionale per giocare in sicurezza: “Si può praticare il tennis con tutti i dispositivi di protezione presenti (le entrate e le uscite dei circoli avverranno con mascherine e guanti e si farà largo uso dei gel igienizzanti)”. Riguardo, poi, la questione spogliatoi aggiunge: “Non è certo illogico ipotizzare che si possa imporre di andare a fare la doccia a casa propria”.
La soluzione individuata, quindi, è una riapertura delle strutture, in sicurezza, senza aprire i circoli, ossia tutti gli spazi dedicati alla vita sociale e alla ristorazione, operazione che avverrà necessariamente in un secondo momento.
La lettera si conclude con un vero e proprio appello al presidente Bonaccini: “Facciamo rivivere i nostri circoli prima che chiudano definitivamente, e venga messa in ginocchio irreparabilmente la categoria degli insegnanti di tennis e dei lavoratori del settore, e venga annullato il tanto lavoro, fatto di sacrifici e abnegazione, dei moltissimi dirigenti che, quotidianamente e volontariamente, garantiscono la sopravvivenza degli impianti e di conseguenza, dello sport in Italia”, conclude Fantini.
Fonte: FIT Emilia