Dopo anni trascorsi a contendersi la leadership mondiale con Rafa Nadal e Roger Federer, la stagione 2015 si è chiusa con un Djokovic numero uno incontrastato, seguito per la prima volta da Andy Murray. Lo scozzese, da sempre considerato uno dei fab-four del tennis mondiale, (insieme ai tre sopracitati), è sempre stato quello considerato più debole, quello a cui mancava sempre qualcosa per la definitiva consacrazione; eppure è dal 2008 che Andy ha innalzato il suo livello, diventando uno dei big della scena del tennis moderno.
È proprio nel 2008 che Murray ha iniziato a collezionare successi e numeri illustri: 58 vittorie in stagione, il primo trionfo in un Master 1000, la prima vittoria contro King Roger, la prima contro il maiorchino, e soprattutto la prima volta contro Nole Djokovic, dopo quattro sconfitte nei precedenti match, disputati due sulla terra e due sul cemento, dove Murray aveva raccolto appena la miseria di un set.
Andy riuscì nell’ impresa nell’ Open del Canada, Master 1000 del circuito US Open Series, 6-3 7-6 il punteggio finale, in un quarto di finale di un torneo che poi nel corso degli anni diventerà uno dei preferiti dello scozzese, capace di conquistarlo tre volte, due delle quali consecutivamente (2009,2010).
Dopo quella affermazione gli scontri fra gli attuali numeri uno e due del mondo, si sono ripetuti frequentemente, ma il bilancio è rimasto nettamente in favore del serbo, che conduce 21 a 9.