Tutti ricorderanno di certo l’Operacion Puerto, anche se ormai sono passati 10 anni da uno degli scandali doping più grandi della storia recente. In questi giorni ci sono degli aggiornamenti, in quanto le 211 sacche di sangue verranno consegnate alle autorità competenti, al fine di scoprire a chi effettivamente appartenevano, al contrario di quanto voleva fosse fatto il dottore Fuentes, assolto alla fine dell’inchiesta.
Dette sacche verranno analizzate dalla Federazione spagnola di ciclismo, dall’agenzia mondiale Antidoping (la WADA), dalla Federazione Internazionale Ciclismo e dal comitato Olimpico italiano. Risultano coinvolti più di 50 ciclisti, tra cui figura anche il nome dell’azzurro Ivan Basso. Sta di fatto che eventuali sanzioni non potranno essere più applicate, in quanto il reato risulterebbe prescritto
“L’obiettivo è combattere il doping, che va contro i valori sportivi – ha dichiarato il tribunale –Se le sacche venissero distrutte, questo sarebbe un danno per gli altri sportivi tentati a doparsi, e inoltre si darebbe un messaggio negativo a livello sociale.”
“La WADA è molto soddisfatta per quanto deciso dal tribunale – ha dichiarato il presidente della WADA Craig Reedie – Ora parleremo con gli altri organi coinvolti nel caso per decidere come dovremo procedere.”
Alejandro Blanco, direttore del comitato olimpico spagnolo, si è detto contento del fatto che le sacche verranno analizzate: “L’Operacion Puerto è stato un orrore per il nostro sport e per l’immagine del Paese. E’ da 10 anni che questa storia avanti, e sembra che potrebbe proseguire per altri 20.”
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Ecco. Ne vedremo delle belle. Magari c’è anche djokovic, oltre a nadal.