La lezione tennistica del 2016

Di seguito vi proponiamo un'analisi fra il tennis maschile e femminile. Qual è quello più coinvolgente?

L’anno tennistico si è ormai praticamente concluso. Questo è un dato di fatto, pertanto possiamo già porci una domanda su quello che è stato il 2016. Un quesito che fino a poco tempo fa sarebbe stato giudicato retorico. Analizzando l’attuale spettacolarità del tennis di vertice è più interessante il circuito ATP o quello WTA?

 

KERBER E PUIG – In questa stagione il campo maschile è stato molto più avaro di novità di successo rispetto a quello femminile. Basti pensare ai casi di Angelique Kerber e Monica Puig. La tedesca ha vissuto senza dubbio la miglior annata della carriera, che è stata forgiata dalla sua dedizione costante all’allenamento e una ferrea volontà di emergere. Invece, l’Olimpiade di Rio della portoricana è stata una favola. Una favola – che in campo sportivo –  è quasi sempre un qualcosa di irripetibile sia per la protagonista che per un’altra outsider . Il 2016 di queste due tenniste è paradigmatico dell’atmosfera che si respira tra le signore del tennis. Un buon numero di giovani promesse, tante ottime giocatrici e alcune campionesse. L’esatto contrario di qualche anno fa, dove non ci sarebbe stato alcun dubbio su chi avesse dominato in lungo e in largo tutti i tornei di maggior prestigio.. proprio lei Serena Williams.

 

CIRCUITO ATP – La prospettiva cambia in toto osservando il tennis maschile. Qui Novak Djokovic e Andy Murray hanno monopolizzato tutti i Major, ad eccezione di quello statunitense dove ha trionfato Stan Wawrinka. Il serbo e lo scozzese non hanno mai incontrato delle vere difficoltà, avversari in grado di sparigliare il mazzo. Se dovessimo pensare a quale sia stato l’incontro più combattuto dell’anno e dall’esito più incerto, potremmo citarne soltanto uno: la finale dei Giochi Olimpici. In quell’ultimo atto (ma anche durante tutto il torneo)  Juan Martin Del Potro ha ritrovato se stesso e il suo splendido stile di gioco. Però tutto questo non è bastato, perché il vincitore è stato Murray. All’orizzonte si intravede la “Next Generation”, ma i vari Alexander Zverev, Dominic Thiem e Lucas Pouille dovranno faticare ancora parecchio prima di scalzare dalla vetta i big. Il dominio di Djokovic e Murray non potrà essere messo in discussione da Federer e Nadal. Troppo in là con gli anni il primo, troppo acciaccato il secondo.

 

IL 2017 – Nella prossima stagione prepariamoci a vivere qualcosa di analogo a quello che si è visto nel 2016: circuito femminile in continua evoluzione e avvincente, campo maschile piatto.

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