Marcelo Ríos: “Roger in campo è una signora, è troppo corretto”

Il cileno ex numero uno del mondo quando parla non è mai banale. In una recente intervista, Marcelo discute a tutto tondo del tennis di oggi, di quello passato, di Federer, di McEnroe e di quando avrebbe dovuto ritirarsi.

Ogni volta che Marcelo Rios si mette di fronte a un microfono per parlare, ci si può aspettare di tutto. In una lunga intervista per La Tercera , il “Chino” ha parla di diversi aspetti tra i quali il suo prossimo match di esibizione, la Laver Cup, Roger Federer, McEnroe, e le differenze tra il tennis attuale e quello passato. Come sempre, senza peli sulla lingua.

Marcelo racconta, per cominciare, di come è nata l’idea della esibizione che si terrà il 21 dicembre a Monticello, con Nicolás Lapentti. “Non ha niente a che fare con quello per i 20 anni dal numero 1 con Agassi, che poi non è andato in porto. Manuel Rodriguez mi ha chiesto se volevo farlo ed io gli ho solo chiesto il tempo per allenarmi. Ho scelto Lapentti perché era della mia epoca e non era male. Ho chiesto anche a McEnroe perché è più vecchio ma ha voluto. Di sicuro ha paura di perdere non voleva fare brutte figure, io gli ho mandato un messaggio dicendo che avrei giocato male, ma lui sembra essere molto costoso”, ha detto con il suo particolare senso dell’umorismo.

A proposito di esibizioni, si è passati poi a parlare della recente Laver Cup. “La trovo estremamente divertente. Mi colpisce quanta grinta ci mettano. Non so perché. Forse perché ci sono molti soldi in ballo? Non ho mai visto Federer così. Zverev sembrava avesse vinto cinque Wimbledon. I ragazzi sono così caldi, quello che mi dà più fastidio è Jack Sock, non lo conosco ma è un pagliaccio che mi infastidisce vedere, dice il cileno senza mezze misure.

Rios poi continua a dare libero sfogo alle parole, dicendo quello che pensa. “Il tennis ora è noioso… Ciò che mi motiva è vedere un Federer-Nadal. Adoro Roger, penso che sia un gentiluomo e il migliore della storia, ma in campo è una signora, non ha un moccio, non sputa, è troppo corretto. Mi piacciono le persone come Ivanisevic, che l’ho visto perdere e mi ha detto: ‘Se avessi una pistola, mi ucciderei’ “.

E Marcelo finisce per parlare del tennis attuale, di quanto sia cambiato da quello di una volta e dalla differenza che vede tra sé ed i giocatori come Roger, Rafa e Nole. “Prima si era obbligati a giocare tutte le prove del Grande Slam. Ora Federer non gioca al Roland Garros e non succede nulla, ma capisco che ha 37 anni e se si infortuna è un problema. Tempo fa ho letto il libro di Agassi e sono rimasto ancora più deluso. Guardare Djokovic vincere Wimbledon e US Open mi dà speranza, oppure vedere Federer giocare in questo modo a 37 anni e notare la motivazione che hanno. Io a 22 anni non avevo più voglia di giocare, loro invece guardali. E così anche Nadal. Si parla molto del talento che ho avuto, ma il tennis è allenamento. Si può avere talento, ma se non si lavora lo si perde. Io ho perso la motivazione a 21 anni e avrei dovuto ritirarmi a quell’età da numero 1″, ha concluso Marcelo.

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