Murray e il numero 1, questione rinviata al 2017?

Lo scozzese si è avvicinato a Djokovic in classifica ma i prossimi tornei non gli sono storicamente favorevoli e il suo attacco al trono potrebbe essere sferrato il prossimo anno.

2415. Sono i punti che al momento dividono Andy Murray da Novak Djokovic nella classifica Atp. Erano quasi due anni che il serbo non aveva un vantaggio così “basso” e viste le sue recenti difficoltà lo scettro di numero 1 è tornato davvero in discussione. Ma per vedere se ci sarà uno storico ribaltone dovremo probabilmente aspettare il 2017, come ammesso anche dallo stesso Murray.

“POCHE CHANCE” – «È ovvio che se vinco tutte le partite della stagione sarò il numero 1 ma non ho mai giocato particolarmente bene a Bercy, a parte l’anno scorso, né a Londra» ha detto Muzza. «E poi Djokovic vincerà delle partite e alle Finals ha sempre fatto bene. Quindi il mio obiettivo è finire bene il 2016 e dare la caccia al numero 1 dall’inizio della prossima stagione». Parole prudenti ma fondamentalmente realistiche. Murray fatica spesso nel finale di stagione, mentre al contrario Djokovic vanta molti successi anche nel mese di novembre.

PUNTI DA DIFENDERE – Djokovic è detentore del titolo sia al Master di Parigi Bercy che alle Atp Finals di Londra. Murray invece vanta rispettivamente una finale e un’eliminazione al round robin in quei tornei. Lo scozzese però si schernisce ancora: «Nole può tranquillamente vincere entrambi i tornei di nuovo e se io non farò bene mi ritroverò più lontano in classifica. In sostanza non dipende solo da me, non posso controllare la situazione».

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OBIETTIVO 2017 – Un finale di stagione positivo ma senza puntare al bersaglio grosso, è questo il pensiero dello scozzese. «Se finirò l’anno bene il prossimo potrò avere il destino nelle mie mani, senza guardare ai risultati degli altri» spiega un Murray che viene da un percorso esigente dal punto di vista fisico e psicologico e che non vuole ripetere errori del passato. «Nel 2014 ho giocato 6 settimane di fila per entrare alle Finals. Se ora la mia priorità fosse il numero 1 già quest’anno dovrei scendere in campo ogni settimana. Ma non lo farò». Sono parole di maturità quelle dello scozzese, che intravede un grande obiettivo all’orizzonte ma che ha capito di dover essere paziente per raggiungerlo. E intanto, per l’inizio del nuovo anno tennistico, si prepara ad un programma diverso: Doha (dove manca dal 2013) al posto della Hopman Cup e forse sfida di Coppa Davis contro il Canada.

 

 

 

 

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