Nadal: “Ci hanno voluto mandare in pasto ai leoni”

Rafael Nadal dice la sua da Parigi. È stato inevitabile. Dopo la vittoria nel primo turno del Roland Garros (6-3 6-3 6-4 al francese Halys), lo spagnolo ha affrontato il caso Gala Leon, che ha scosso Parigi durante i primi giorni di torneo. Dopo la riunione tenuta da Julian Alonso con quattro giocatori de “La Armada”, e il dibattito scaturito tra Marcel Granollers, Marc Lopez e Pablo Andujar a riguardo dell’imminente spareggio con la Russia (tra il 17 e 19 Luglio), il maiorchino è partito all’attacco.

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“Non parlo nè di Gala Leon, nè della Federazione Spagnola, nè di Julian Alonso, nè di nulla collegato alla Davis”, ha detto il quattordici volte campione Slam quando gli hanno chiesto un parere a riguardo della frattura che ha diviso il tennis spagnolo in due, cercando di evitare polemiche come a Roma. “È arrivato un momento nel quale tutto questo è uno show che non è per niente necessario, completamente assurdo e che porta solo a conclusioni differenti da quella che è la realtà” ha continuato Nadal, che al secondo turno incontrerà Alamagro(6-3 2-6 6-4 7-6 all’ucraino Dolgopolov).

“Qui è avvenuta solo una cosa chiara, e cioè si è cercato di sviare l’attenzione su qualcosa che non è mai successo. Quando si vuole portare l’attenzione su un tema così delicato come il maschilismo preferisco evitare di pronunciarmi su un argomento del quale i commenti si disperdono nell’atmosfera creata apposta da qualcuno. Non vado a fare commenti sul rispetto che potrebbero farmi identificare come un maschilista. L’unica cosa che sono è essere maschilista” ha replicato il numero sette del mondo.

“Ci sono diverse donne nella mia vita” ha ricordato il maiorchino. “Tengo a mia mamma, a cui voglio tanto bene, ci tengo a mia sorella, ci tengo alla mia fidanzata.. ci tengo a molta gente nella mia vita, a molte donne che sono importanti per me, che potrebbero ingannarvi, ma che a me non mentirebbero mai” ha argomentato Nadal, che ha continuato a spiegare le sue ragioni come un orologio.

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“Vogliono che noi continuiamo a parlare, in modo da poter replicare con lo stesso discorso che ormai è così popolare. È così. Ora come ora siamo in seconda divisione, noi giocatori dobbiamo fare il “mea culpa” per le cose che abbiamo fatto male per scendere in seconda divisione. Quello che succede è che anche altri si sarebbero dovuti prendere la colpa” ha continuato lo spagnolo prima di parlare a riguardo della Federazione.

“Non possiamo dimenticarci una cosa” ha iniziato il numero 7 del mondo. “Non bisogna guardare direttamente alla Coppa Davis, ma a qualcosa di molto più importante: il tennis spagnolo. La Federazione spagnola riceve gran parte delle entrate dalla Coppa Davis, d’accordo? La Federazione spagnola non è come quella francese, nè come quella americana, australiana o inglese, che sin da subito hanno aiutato e supportato i giovani per poter dare loro un futuro nel tennis”.

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“La maggior parte di quelli che sono ad alti livelli non sono stati per niente aiutati dalla Federazione”ha aggiunto il maiorchino. “Abbiamo fatto il nostro percorso per conto nostro e ci siamo sforzati per arrivare fin qui senza l’aiuto che credo la federazione debba darci, Non voglio sapere se è per mancanza di soldi o per altro, l’unica cosa che so è che quando ero piccolo, quando avevo 13-14 anni, mi invitarono al CAR( Centro Rendimento Barcellona), per farmi vedere come funzionavano le cose. Decisi di non andarci”.

“A quella età era meglio stare con la famiglia, anche se è vero che se fossi andato mi avrebbero pagato” ha confessato Nadal. “C’è una cosa molto semplice, nel migliore dei casi a 14 anni necessiti di restare con la tua famiglia, ricevere l’educazione dei tuoi genitori e stare con i tuoi conoscenti. Evidentemente ho scelto questa possibilità” ha ricordato Rafa.

“A Maiorca eravamo in due a cui le cose andavano bene assieme: Tomeu Salvà ed io. Lui andò con la Federazione spagnola di tennis. Era con lui che mi allenavo. Insieme eravamo campioni del mondo. Non solo rimasi senza sparring.. era anche uno dei miei migliori amici e questo aveva la precedenza. A Tomeu veniva pagato tutto, a me quasi niente. Perchè? Non capisco” ha detto facendo voce grossa il nove volte vincitore del Roland Garros.

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“Vado a giocare a Wimbledon juniores e mi tocca pagarmi tutto. Il soggiorno bisogna evidentemente pagarlo a quelli del CAR, capisco che non paghino per il mio allenatore, perchè ho deciso di andarci con lui, ma il viaggio? Il prezzo è lo stesso per quelli del CAR e per quelli da Maiorca. Perchè non si aiuta tutti in modo più completo? Perchè si aiutano solo alcuni?” ha polemizzato Nadal.

“La realtà è che non ha funzionato la struttura che hanno. La conclusione è semplice: la federazione ha bisogno di giocatori. La Coppa Davis è una fronte di introiti vitale per la federazione. E la federazione dovrebbe essere la base per i giovani che cercano di diventare il futuro della nostra nazione di tennis. La più grande fonte di entrate economiche è stata la Davis quando è stata vinta. E ora vanno contro a tutto quello che possa far guadagnare soldi e aiutare i giovani che cercano di essere il futuro” ha criticato il campione di 14 Slam.

“La federazione deve essere grata ai giocatori per tutto quello che hanno fatto in questi anni. È il mio punto di vista. Non abbiamo creato problemi. Siamo stati sempre uniti. Abbiamo vinto 5 Davis negli ultimi anni. “Gala Leon, Juan Alonso, la Coppa Davis..è tutto secondario. Il problema è molto più profondo e complicato. E se parliamo arriviamo a discutere del tema che a loro interessa per nascondere cosa viene fatto male in federazione. È come se la mia fonte di introiti fosse l’Atp e cercassi tutti i giorni di danneggiarla”.

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“Sono tonto o cosa? Questa è la realtà della situazione. La federazione nella nostra vita sportiva non ha nessun impatto, noi apparteniamo al circuito professionistico del tennis. La federazione dovrebbe prendere vantaggio da noi. Per questo è logico cercare di avere rapporti cordiali con loro. E non lo dico per coinvolgere anche Gala e Alonso, lo dico per la maniera con cui sono state gestite le cose dopo. Ci hanno gettato ai leoni chiamandoci maschilisti e questo credo che sia una mancanza di rispetto inaccettabile” ha concluso Nadal con voce grossa per mettere le cose in chiaro.

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