Nick Bollettieri a tutto tondo: “Allenerei Fabio Fognini, ha solo bisogno di disciplina”

Grazie all’organizzazione di Sport Events, di Rita Grande e Sulvio Moine, Nick Bollettieri sarà a Torino il 4 e 5 Maggio. In occasione della sua visita al Bel Paese lo storico coach statunitense ha rilasciato un’intervista esclusiva al quotidiano La Stampa, senza indugi ha rivelatoi segreti per diventare il coach n.1, non sono poi mancate la risposta alle critiche che il padre di Andre Agassi gli ha recentemente rivoltp e le sue opinioni su Fognini e L’italia. 

“Il segreto per essere il miglior coach al mondo è  capire gli allievi che hai di fronte, anche le loro manie. Non si tratta di insegnare solo a colpire una palla, ma aiutare i giocatori 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni l’anno. E avere a che fare con i genitori degli atleti, la cosa più importante. Lo dirò anche nei corsi che terrò per l’Uca Assicurazioni in Italia, come ho fatto in passato a West Point e per le truppe Usa in Iraq e Afghanistan”.

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Bollettieri ha poi risposto al padre di Andre Agassi, che nella suo autobiografia lo ha accusato di aver rovinato Andre: “Mike Agassi attacca tutti quelli che in passano lo hanno aiutato. E’ una cosa triste e senile. Gli consiglio di ascoltare cosa ha detto Andre l’anno scorso: senza Bollettieri, che si è preso cura di me, non sarei quello che sono. Cioè un numero 1 del mondo, un padre felice, un multimiliardario che aiuta i giovani. Andre non sarebbe mai diventato n. 1 giocando serve&volley. Cosa vuole Mike Agassi?”

Nick ha parlato anche dell’attuale numero 1, Novak Djokovic: “Nel tennis ci sono stati e ci sono tanti grandi giocatori, ma pochi che non hanno lati deboli. Djokovic è uno di questi. Se può fare il Grand Slam? Sì, ma deve essere lui il primo a crederci. L’avversario più pericoloso di Djokovic è Djokovic stesso. Tutti vogliono battere il n. 1. Per restarlo devi saper giocare al massimo ogni singolo giorno. Nole è uno showman, anche se senza Federer e Nadal mancheranno un po’ di brividi”.

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E dei suoi rivali: “Federer deve essere aggressivo, servire bene e spingere Djokovic a batterlo a rete. Nadal non è più l’uomo che riusciva a colpire sempre una palla in più dell’avversario, vedremo. A Murray serve una seconda palla di servizio più robusta. La cosa più importante è combattere, combattere, combattere. Uno che riesce a farlo è Nishikori, che è stato nella nostra Academy. Gioca ogni partita al massimo delle sue possibilità, può vincere su qualunque superficie. Pure al Roland Garros”.

 Il discorso si estende poi agli attuali allenatori, che definisce supercoach: “Sono grandi psicologi. Sanno unire lato tecnico e lato mentale. Curano i dettagli, capiscono le persone. E parlano poco. Becker diceva sempre: “Nick è un supercoach perché mi si piazza vicino, dice la cosa giusta e poi se ne va”.

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Bollettieri, successivamente, racconta del suo rapporto con l’Italia: “La cosa che mi accomuna alla vostra Nazione è che mi piace stare sul palcoscenico, in prima pagina. A Roma sarò ospite d’onore degli Internazionali e ciò mi rende orgoglioso. Amo passare le vacanze a Capri, coi miei amici Stiano e il simpaticissimo Peppino di Capri”.

Ammette, poi, che non avrebbe problemi nell’allenare Fabio Fognini: “Ha un grande talento e una tecnica sublime. E’ un artista, sul campo si sente come a Hollywood. Necessita di una disciplina mentale: se magari me lo date sei mesi… gli azzurri dovrebbero imparare dalle vostre ragazze. Mi piacciono molto Sara Errani e Francesca Schiavone, due agoniste. Francesca di recente mi ha detto: Nick, voglio tornare grande. Lei crede in se stessa”.

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Infine, riflette sulla crisi del tennis statunitense: “Gli atleti migliori se li prendono gli altri sport, dobbiamo recuperarli. Non abbiamo il campione, ma ottimi corsi per i giovani meno fortunati, stiamo avvicinando tanti ragazzi al tennis“, afferma il quasi 84enne di Pelham, che ha otto mogli e sette figli: “Il segreto è il mio amore verso l’azione“, conclude Bollettieri, che ogni mattina si alza alle 4,45, fa stretching, 150 flessioni per i bicipiti, un po’ di pesi e alle 6 è in campo per la prima lezione della giornata.

Per l’intervista completa: http://www.lastampa.it/2015/04/29/sport/tennis/il-guru-bollettieri-datemi-fognini-e-in-sei-mesi-gli-cambio-la-testa-5SrkgZgIcV2hiuGzhsIxZI/premium.html

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