Nick Kyrgios ci mette la faccia. E, no, questa volta non stiamo parlando di nessuna critica o accusa lanciata dal talento australiano a qualche collega. Il “bad boy” del circuito è un po’ meno cattivo di quello che lo si vuole dipingere. Fuori dal campo, il 25enne di Canberra, sembra davvero trasformarsi.
Gli atteggiamenti sopra alle righe mostrati al pubblico di tutto il mondo nella veste di atleta diventano un lontano ricordo, quasi come fosse la creazione di un personaggio. Una maschera da togliere una volta rientrato negli spogliatoi. Sui social, il classe 1995, ha lanciato un messaggio a sostegno delle persone che sono più in difficoltà.
“Sono qui per te“ si legge nel post. Pronto ad ascoltare e provare ad aiutare chi ne ha più bisogno. Una “missione” che lo stesso giocatore sta portando avanti attraverso la sua fondazione. Sono state le – difficili – esperienze personali a spingere Nick Kyrgios in questa direzione.
“So come si ci sente quando nessuno ti capisce. Ho affrontato il razzismo, le persone intorno a me avevano perso speranza nei miei confronti. Sono stato in sovrappeso ma ho provato a tante persone che si sbagliavano” scrive ancora. Il testo poi continua: “Ci sono giorni in cui non vuoi alzarti dal letto e lo capisco, è ok. Te lo dico in questo momento, andrà tutto bene. Goditi la vita, fai ciò che ti rende felice. E, sentiti libero di contattarmi se ti senti perso o non puoi rivolgerti a nessuno“.