Novak Djokovic qualche giorno fa è volato da Montecarlo, dove abita da anni, a Belgrado, sua città natale. Il breve periodo di stop dai tornei che contano è stata un’occasione per salutare parenti e vecchi amici (senza ovviamente trascurare gli allenamenti), ma non solo. Il campione serbo, n. 1 del mondo, ha assistito alla semifinale dei Campionati Europei di Calcio a 5 tra la sua Serbia e la Russia, disputato nella Kombank Arena di Belgrado, vinto dalla compagine russa con il punteggio di 3-2.
“Nole” negli spalti ha incontrato l’ex calciatore Dejan Stankovic, altra icona dello sport serbo. Il tennista e l’ex centrocampista dell’Inter (dal 2004 al 2013), ora allenatore e dirigente sportivo, si sono salutati calorosamente.
Nel 2011 l’ex calciatore aveva definito Djokovic “il miglior atleta serbo di tutti i tempi”. “Novak è il nostro migliore sportivo di sempre”, aveva detto. “Sono con lui con tutto il cuore e sono sicuro che non solo vincerà Wimbledon ma che resterà a lungo ai vertici del tennis mondiale”. E ancora: “E’ passato il tempo di Federer e Nadal, ora è cominciata l’era di Novak Djokovic”. Parole che, lette oggi, sembrano una vera profezia compiuta.
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