Paolo Bertolucci bacchetta Federica Pellegrini sul caso Sinner: “Ci mancava solo lei”

La polemica che non si spegne

Il caso legato alla positività di Jannik Sinner al Clostebol continua a far discutere il mondo dello sport, nonostante la vicenda si sia ormai chiusa dal punto di vista legale. L’accordo con la WADA ha portato a una sospensione di tre mesi, già scontata, che ha però lasciato strascichi nel dibattito pubblico e tra gli addetti ai lavori.

Il tennista altoatesino, nonostante lo stop forzato, ha mantenuto la vetta del ranking mondiale, e si appresta a scendere in campo agli Internazionali di Roma da numero uno del mondo. Ma il ritorno imminente alla competizione non ha fermato le polemiche, anzi. Tra attacchi, difese e riflessioni etiche, il nome di Sinner continua a infiammare i commenti.

La stoccata della Divina

A riaccendere il fuoco della polemica ci ha pensato Federica Pellegrini, che in un’intervista al Corriere della Sera prima, e a La Repubblica poi, ha espresso dure critiche sull’intera gestione del caso: “Se il mio fisioterapista si beve una birra e investe qualcuno non è colpa mia, ma è mia responsabilità se usa una crema su di me e risulto positiva”. Un chiaro riferimento alla dinamica che ha coinvolto Sinner, risultato positivo a una sostanza proibita per via di una contaminazione indiretta.

Secondo la Pellegrini, oggi membro del CIO in rappresentanza degli atleti, la questione non riguarda tanto la buona fede del tennista, quanto il principio della responsabilità oggettiva: “Vale per tutti. Non è il caso Sinner a essere strano. La sua vicenda è stata trattata diversamente dal 99% dei casi”. Parole che hanno subito generato una valanga di reazioni.

La difesa di Bertolucci

Tra i primi a replicare c’è stato Paolo Bertolucci, ex leggenda del tennis italiano e ora voce autorevole della Gazzetta dello Sport e di Sky. Da sempre vicino al tennista di San Candido, ha liquidato il commento della Divina con un secco post su X: “Mancava giusto la Pellegrini”. Una frase che ha fatto il giro dei social e che sintetizza l’irritazione di chi ritiene ingiusti gli attacchi rivolti a Sinner.

Bertolucci ha più volte sottolineato come la gestione del caso da parte dell’ITIA e dei tribunali sportivi sia stata trasparente e coerente con i regolamenti. Il fatto che Sinner non sia stato sospeso immediatamente, secondo lui, è il frutto di ricorsi vinti e di una ricostruzione chiara degli eventi che non ha mai messo in dubbio la buona fede del giocatore.

Social, tifosi e opinione pubblica

Il dibattito si è ovviamente spostato anche sui social, dove i commenti non si sono fatti attendere. Alla raffica di critiche ricevute per le sue dichiarazioni, Pellegrini ha replicato mantenendo la sua posizione: “Rimango della mia pacata opinione, nonostante il vostro modo di porvi nei miei confronti continui ad essere aggressivo/repressivo. Non ho altro da aggiungere”.

Una frase che sottolinea come, in un’epoca in cui l’opinione pubblica si polarizza facilmente, ogni voce critica venga rapidamente messa sotto accusa. Il caso Sinner, in questo senso, è diventato anche un simbolo delle contraddizioni del sistema antidoping: tra chi invoca inflessibilità assoluta e chi chiede di distinguere tra dolo e negligenza.

Un ritorno in campo atteso (e discusso)

Con la partecipazione agli Internazionali di Roma ormai imminente, Sinner si prepara a tornare sotto i riflettori non più per vicende legate al doping, ma per il suo talento sul campo. Nonostante le polemiche, i numeri parlano chiaro: il tennista italiano è ancora il numero uno del mondo, e nessuno è riuscito a strappargli quel trono durante la sua assenza.

Resta il rumore di fondo, quello di chi pretende coerenza e rigore da tutte le istituzioni sportive. Ma resta anche la fiducia di chi, come Bertolucci e una larga fetta di appassionati, continua a credere nella trasparenza del percorso di Sinner. La verità, come spesso accade, sta forse nel mezzo. Ma il tennis, quello vero, è pronto a riprendersi la scena.

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