Qualche settimana fa seguivo la trasmissione, pubblicizzatissima e prettamente calcistica, “Tiki Taka”, condotta da Gianluigi Pardo. Era quasi l’una di notte e dopo aver assistito alle solite diatribe su errori arbitrali, favorite per lo scudetto e chi ne ha più ne metta, la mia distrazione (che aveva preso il sopravvento data l’ora) fu interrotta dal presentatore che nominava la parola “tennista”. Incuriosita ho alzato il volume, la tennista della quale si parlava era Flavia Pennetta e mi sono chiesta perché una trasmissione di calcio dovesse parlare di Flavia, con tutto il rispetto per la nostra portacolori. Da appassionata di tennis mi faceva comunque piacere che se ne parlasse, ho persino pensato maliziosamente “ovviamente se si parla di uno sport che non è il calcio bisogna farlo a notte fonda”. Quando però ho ascoltato la notizia riguardante la Pennetta il mio entusiasmo si è ridimensionato e non poco. Il fervente inviato di Tiki Taka parlava di un “non so cosa” tra la tennista azzurra ed “un non so chi”… insomma una notizia “gossippara”. Delusa ho spento la TV e mi sono detta che come al solito in Italia quando si parla di sport differenti dal calcio, non si parla di sport appunto.
Nel nostro bel paese le discipline sportive si dividono in due categorie, quella che comprende il calcio e quella che comprende tutti gli altri sport, definiti malamente “sport minori”, tra i quali c’è anche il tennis. Ma questo non giustifica la differenza di attenzione, quasi vergognosa, che i media italiani riservano a gli eroi del rettangolo verde, rispetto a chi calca altri palcoscenici sportivi.
La nostra più famosa atleta tra i “non calciatori” è sicuramente, insieme al centauro Valentino Rossi, la nuotatrice Federica Pellegrini. La venticinquenne di Mirano si è conquistata i titoli dei giornali grazie ad i suoi successi da fuoriclasse, alla sua avvenenza fisica ma anche grazie al gossip che le gira intorno ed al suo essere particolarmente glamour in tutto ciò che fa. Le feste di compleanno con tanto di telecamere ed i “cinguettii” su Twitter allusivi alla sua vita sentimentale, ne hanno fatto un personaggio corteggiatissimo più dai rotocalchi che dai quotidiani sportivi.
In tanti, persino colleghi della Pellegrini, dicono che personaggi come Federica fanno solo bene perchè attirano l’attenzione su sport dei quali altrimenti si parlerebbe pochissimo.
Nel tennis non abbiamo propriamente una “Pellegrini della racchetta”, ne tantomeno “un Magnini”, la metà maschile del mondo rosa di Federica. La tennista che più fa parlare di sè al di la del campo è appunto (Tiki Taka insegna) Flavia Pennetta, la quale riesce a suscitare il giusto interesse in chi vuole parlare di altro oltre che di sport. La stessa Pennetta si è lamentata del fatto che in passato l’attenzione dei giornalisti italiani era rivolta più alla sua vita privata che ai suoi successi in campo. Poi con la sua irruzione nel tennis che conta le cose sono cambiate, ma siamo sicuri anche con il fatto che c’era meno da scrivere su di lei, a parte il tennis ovviamente. La brindisina (per fortuna degli amanti del tennis e per sfortuna di quelli del gossip) è sempre piuttosto brava a starsene lontana da paparazzi e riviste rosa, non “cinguetta” a proposito della fine e dell’ inizio di nuove storie, non è amante della mondanità.
Indubbiamente se si parla di un protagonista dello sport italiano, differente dal calciatore, per motivi extrasportivi, questo aiuta drasticamente ad aumentare la popolarità dell’atleta e della relativa disciplina, ed anzi arriva anche a chi di sport non è appassionato. Però c’è da sottolineare che tutto questo è frutto solo del mal costume dei media italiani, tendenti a dare altrimenti poco spazio agli “sport minori”.
Se si guardano bene giornali e notiziari sportvi, si nota come le notizie relative alle curiosità sugli atleti riguardano molto meno i calciatori e più gli altri sportivi, a dimostrazione che degli “sport minori” si parla molto di più per notizie appunto minori.
Senz’altro questo può aiutare tennisti, nuotatori, tuffatori e quanti altri a conquistare le copertine affollate dai calciatori e far conoscere anche i propri meriti sportivi. Ma di questo metodo “infame” non ci sarebbe bisogno se solo in Italia ci fosse maggiore “par condicio mediatica” , ben presente invece negli altri paesi che pure vivono di gossip più di noi.
Tra l’altro le varie Pellegrini, Pennetta, Cagnotto, non sembra abbiano bisogno di questo per far parlare di loro, dato che il proprio lavoro lo sanno fare molto bene. E’ vero o no?