Rafael Nadal farà quest’oggi il suo esordio nell’ATP di Miami, torneo in cui, nonostante quattro finali, non è mai riuscito a trionfare. Lo spagnolo negli ultimi giorni, come da tradizione, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa nel “media day”, toccando diversi argomenti.
Rafa ha espresso le sue preoccupazioni per il futuro del nostro sport che, secondo, lui, sarà danneggiato dall’evolversi dei materiali che favoriscono solo la potenza: “La gente si entusiasma quando i punti sono intensi, lunghi. Se ogni volta questo accade meno, è ovvio che il nostro sport può essere nei guai nel futuro. Il tennis ha avuto tanto successo per tanto tempo. E’ in salute. Ma è ovvio che allo stesso tempo dobbiamo muoverci, predire il futuro. Non sto parlando per la mia generazione ma per la prossima. Alla gente piacciono i ‘drama’, gli scambi. Non ricordo partite straordinarie che avevano solo un servizio e un colpo. Le partite che la gente ricorda di più sono quelle lente con punti incredibili. Gli applausi delle persone per l’emozione non si hanno solo con il servizio e un colpo. Se i materiali continuano a favorire potenza e velocità, saremo nei guai”
Ma per Nadal anche il dominio del numero 1 del mondo Novak Djokovic, nonostante i grandi meriti, sta “opprimendo” il circuito e togliendo interesse agli appassionati: “Ha vinto troppi tornei nell’ultimo anno e mezzo, ma se lo merita”. Lo spagnolo ha sottolineato quanto l’imprevedibilità e le rivalità siano, per uno sport, fondamentali: “È buono avere stili diversi e giocatori diversi che lottino per i tornei importanti, e che uno o l’altro possa vincere, come accaduto negli ultimi 10 o 12 anni, ma nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un grande dominatore, forse esagerato. Le rivalità sono positive e gli appassionati vogliono vedere diversi stili di gioco. Le persone hanno bisogno di sostenere un tennista, abbiamo bisogno delle star e per averle ci vogliono tennisti che siano lì per molto tempo e sono necessari giocatori che se la giochino spesso per i grandi tornei. Tuttavia non sarebbe buono se ogni torneo lo vincesse un giocatore diverso, perché se ci sono 20 giocatori vittoriosi le persone non sapranno chi sarà il favorito.”
La scorsa settimana a Indian Wells Nadal ha mostrato notevoli progressi, mettendo in difficoltà proprio Djokovic. E sono proprio queste le sensazioni del 14 volte campione Slam, che spera di fare altrettanto bene a Key Biscane: La grande differenza rispetto al 2015 è che mi diverto in campo, non ho quelle strane sensazioni che non avevo mai sentito. Mi diverto in allenamento e sul campo, e sento di avere l’energia giusta. Posso vincere o perdere, ma sono felice in campo e questa è la cosa più importante. Qui nella mia carriera ho giocato bene, no? Quattro finali, una semifinale e qualche quarto di finale… l’unica cosa è che non ho mai vinto.”
L’iberico è convinto che il torneo di Miami non dovrebbe cambiare sede, nonostante i problemi che lo attangliano: “Miami è una città straordinaria. Noi persone spagnole, dell’America Latina, ci sentiamo legate perché c’è una grande comunità di latini qui. Perciò secondo me non sarà buono se il torneo si sposterà da qui. Allo stesso tempo è ovvio che qualcosa deve succedere. E’ ovvio che tutti i tornei stanno migliorando. Ed è vero che questo torneo non lo fa da un po’. E’ ovvio che per Miami ingrandirsi è difficile perché è quasi nel mezzo della città.”
Infine, sul forfait di Roger Federer ha affermato: “Sono dispiaciuto per il torneo e i fans, qualunque competizione con lui è sempre migliore. Sono contento che si tratti di un virus intestinale e non del ginocchio.”