Sono esattamente 56 giorni che non assistiamo a un match di Roger Federer. Per tanto, troppo tempo le magie del Maestro non hanno potuto soddisfare i palati tennistici più fini, lasciando agli altri il palcoscenico. Domani finalmente potremo tornare ad ammirare le sue gesta nel luogo a lui più congeniale, un campo da tennis. Certo, i 57 giorni di domani fanno effetto, ma alla fine sono solo 2 mesi, ad ogni modo troppi. Questo tempo per molti è passato velocemente, ma quella inesorabile è stata l’attesa dei suoi fan, già abbastanza avviliti per il corto programma della stagione in corso.
Meno di due mesi, in cui noi comuni mortali abbiamo continuato la nostra vita, con tutte le esperienze positive e negative del caso, convinti che il suo ritorno fosse stato solo sulla terra francese di Montecarlo. E invece eccolo qui, più intraprendente che mai tornare già in Florida, dove cercherà di conquistare il terzo titolo.
Per molti il torneo di Indian Wells ha perso quest’anno la classe che lo contraddistingue per via della sua mancanza, e ha proiettato molti a quel futuro, speriamo remoto, in cui non ci sarà più il nome di Federer sul tabellone dei tornei. Con la consapevolezza che un tramonto ci sarà, ma con la speranza che avvenga il più lontano possibile. Il contributo che lo svizzero ha dato a questo sport è stato forse troppo per uscire indenni dal suo ritiro, senza lacrime o senza un vuoto difficile da colmare che, vuoi la classe, vuoi il personaggio, inevitabilmente andranno a creare.