Sara Errani: “Da ragazzina fin quando non mettevo 100 palle nello stesso punto non uscivo dal campo”

Sara Errani racconta a SportWeek, settimanale di approfondimento della Gazzetta Dello Sport, i duri allenamenti sostenuti fin da ragazzina per diventare una campionessa della racchetta. Trentatre ore a settimana tra tennis, palestra e paddle.

Sara Errani conosce bene il sudore e la fatica. Spirito di sacrificio e tante ore trascorse in campo fin da ragazzina per realizzare un sogno: diventare una campionessa. La determinazione del resto porta al successo e Sarita ci è riuscita arrivando prima in finale al Roland Garros nel magico 2012 e poi vincendo 5 prove dello Slam in coppia con Roberta Vinci. Ex numero 5 del mondo in singolare ed ex numero 1 in doppio, l’azzurra si è trasferita in Spagna all’età di 12 anni dove ha conosciuto lo storico coach Pablo Lozano, colui che decide quali esercizi svolgere in campo come ha raccontato la romagnola a SportWeek, settimanale di approfondimento e di immagine allegato a “La Gazzetta Dello Sport”.

Pablo mi diceva: ‘devi mettere 100 palle di fila qui, non importa come, ma devi mettercele. Mi ha insegnato a giocare con ordine, ora in campo so quello che devo fare anche se un giorno un colpo non funziona” ha ammesso Sarita la cui settimana tipo, quando non è impegnata nei vari tornei, è composta da 33 ore di allenamento (6 h il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì e 4h 30′ il mercoledì e il sabato) suddivise tra Tennis, palestra, lavoro aerobico e paddle. Unico giorno di riposo la domenica in cui la numero 2 d’Italia può poltrire sul divano. “Sono piena di energia sul campo e pigra fuori. Potrei vincere un mondiale di pigrizia…”.

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