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“Senza integratori morirei in campo”: il lato nascosto della nutrizione nel tennis

Il tennis professionistico è diventato uno sport sempre più fisico e impegnativo, con partite che possono durare ore e un calendario serrato che lascia poco spazio al recupero. Per rimanere competitivi, i giocatori fanno affidamento su un’alimentazione rigorosa e su un’ampia gamma di integratori alimentari, utilizzati per migliorare la performance, accelerare il recupero e sostenere il sistema immunitario.

Un supporto indispensabile

Daniil Medvedev è stato chiaro su quanto gli integratori siano diventati essenziali nel circuito. “Se non li prendessi, morirei in campo”, ha affermato senza mezzi termini. Il russo ha spiegato come, a differenza di una persona comune che può permettersi di stare a riposo quando si ammala, un tennista deve essere pronto a giocare il giorno successivo. “Se hai un match e stai male, prendi vitamina C, D, B, paracetamolo… ed ecco che ti ritrovi con dieci integratori solo per combattere un raffreddore”.

Non è raro che un giocatore professionista assuma una lunga lista di supplementi. Alcuni, come creatina, BCAA, omega-3 e proteine, sono usati comunemente anche da chi pratica sport a livello amatoriale. Altri, come gli isotonici e i mix di carboidrati, servono a reintegrare le energie e i sali minerali persi durante il match.

Novak Djokovic, uno dei giocatori più longevi e fisicamente prestanti del circuito, ha sviluppato un’ossessione per la nutrizione e l’integrazione. Celebre è il video in cui, durante la finale di Cincinnati contro Carlos Alcaraz, urla al suo team “Creatinaaaa!”, chiedendo una bevanda energetica a base di questo integratore, utile per dare esplosività muscolare e accelerare il recupero.

Il rischio della contaminazione

Se da un lato gli integratori sono ormai una componente imprescindibile per la maggior parte dei tennisti, dall’altro il rischio di contaminazione e le conseguenze sul piano antidoping generano ansia tra i giocatori. Il caso di Simona Halep, squalificata per aver assunto inconsapevolmente una sostanza proibita presente in un integratore, ha sollevato interrogativi su quanto si possa realmente controllare ciò che si assume.

Iga Swiatek ha rivelato che, prima della sua sospensione per un integratore contaminato, prendeva 14 supplementi diversi. Una quantità che può sembrare eccessiva per una giovane atleta in salute, ma che Medvedev ha definito del tutto normale. “Mi sorprenderei di vedere un giocatore di vertice prenderne solo quattro”, ha detto il russo.

Aryna Sabalenka ha confessato di essere terrorizzata dal rischio di assumere involontariamente sostanze vietate. “Ti entra in testa l’idea che se qualcuno usa una crema vicino a te e vieni contaminata, saranno pronti a colpirti”, ha spiegato, facendo riferimento ai casi di Swiatek e Jannik Sinner. Il tennista italiano ha infatti ricevuto una squalifica di tre mesi dopo che una crema con clostebol, una sostanza vietata, era entrata in contatto con la sua pelle attraverso il fisioterapista.

Il livello di paranoia tra i giocatori è così alto che alcuni, come Ons Jabeur, non si fidano nemmeno dei prodotti certificati. “Anche se è garantito, continuo ad avere paura”, ha ammesso la tunisina.

Chi rifiuta gli integratori?

Non tutti, però, seguono la stessa filosofia. Coco Gauff è una delle poche giocatrici che ha deciso di evitare del tutto gli integratori, eccezion fatta per le bevande isotoniche. Durante le partite, la giovane americana preferisce mangiare frutta preparata dalla madre. “Quando ero più giovane, molte persone mi consigliavano di prenderli, ma i miei genitori hanno detto no. Il medico non li ha raccomandati e io non ne ho mai sentito il bisogno”, ha spiegato.

Anche Jessica Pegula ha sottolineato che il mercato degli integratori è pieno di insidie, con molte aziende che certificano solo alcuni dei loro prodotti per evitare costi elevati di test indipendenti. Per lei, però, integrarli nella dieta è stato fondamentale per migliorare la sua resistenza e rafforzare il sistema immunitario: “Prima mi ammalavo continuamente, poi ho iniziato con gli integratori e tutto è cambiato”.

Un mercato in continua espansione

Il settore della nutrizione sportiva è in forte crescita. Secondo Straits Research, il mercato globale degli integratori sportivi, valutato 49,6 miliardi di dollari nel 2024, raggiungerà quasi 94,3 miliardi entro il 2033. Marchi come USANA, Waterdrop e FitLine sono già partner ufficiali di ATP e WTA, fornendo ai giocatori prodotti certificati e sicuri.

Djokovic, spinto dal desiderio di controllare personalmente ciò che assume, ha lanciato SILA, una linea di integratori che promette di essere la più avanzata sul mercato. La sua ossessione per la nutrizione ha sollevato polemiche, soprattutto quando, durante il Paris Masters 2022, il suo team è stato visto mescolare un drink con estrema discrezione. Alla domanda su cosa contenesse, Djokovic ha risposto con un sorriso: “È la mia pozione magica”.

In un mondo in cui un dettaglio può fare la differenza tra la vittoria e la squalifica, la ricerca del giusto equilibrio tra alimentazione naturale e integrazione sicura è più che mai cruciale.

Redazione Tennis Circus

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