Serena Williams battendo la russa Elena Vesnina si è aggiudicata la sua nona finale a Wimbledon, in cui affronterà Angelique Kerber con l’intento di portarsi a casa il suo nono titolo sulla famosa erba del “Center Court”
SERENA RIBADISCE L’EQUITA’ DEI PRIZE MONEY – La 21 volte campionessa Slam ha di nuovo chiesto equità di compensi nello sport e il torneo di Wimbledon in effetti offre equità di compensi dal 2007, così come gli Us Open dal 1973. Vista però la rapidità della partita di semifinale contro Elena Vesnina– 6-2 6-0 in 48 minuti– è stato chiesto a Serena se veramente creda ancora che le donne del tennis meritino lo stesso compenso della loro controparte maschile, che gioca al meglio dei 5 set. “Non ritengo di dover essere pagata meno a causa del mio sesso. Si penso che meritiamo un uguale Prize Money, assolutamente. Mi spiego se un giornalista fa un articolo corto, penserebbe forse di dover essere pagato meno del suo collega?” afferma la Williams che riceve il supporto di Piers Morgan.
DJOKOVIC PRIMA SENTENZIA, POI FA MARCIA INDIETRO – Quello che riguarda il Prize Money è un argomento molto dolente nel tennis e Novak Djokovic in marzo ha riacceso l’accanito dibattito dicendo in un’intervista di essere a favore di compensi differenziati, salvo poi almeno formalmente ricredersi dicendo di essere stato frainteso. Djokovic aveva detto “Le statistiche mostrano che il maschile conta molti più spettatori, penso per questo motivo dovremmo ricevere compensi più alti. Fino a quando le cose staranno così, le informazioni sportive, il maggior numero di biglietti venduti credo che i compensi debbano essere distribuiti in relazione a questi dati”
In seguito Djokovic, avendo capito di aver espresso un giudizio impopolare, si è addirittura scusato dicendo di essere anzi a favore dell’equità dei compensi.