Challenger di Vendée (un nome un programma), Francia. Calvin Hemery, numero 311 del ranking, affronta il ben più famoso Basilashvili, che i più ricorderanno per la finale di quest’anno a Kitzbuhel contro il nostro Paolino Lorenzi. Circa duecento posizioni li separano nell’attuale ranking ATP, motivo più che sufficiente per prevedere una vittoria in scioltezza del georgiano. Certo, la pallina è rotonda e ogni match va conquistato sul campo, ma ad insospettire non è tanto la vittoria del francese (ci può stare, per carità, anche vedendo il suo gioco a tratti illuminante) ma ciò che succede nelle ore che hanno preceduto la partita.
I FATTI – Probabilmente, gli scommettitori, che rimasti orfani dei circuiti maggiori si sono rifugiati nei Challenger, lo hanno notato, e per dover di cronaca riportiamo quanto accaduto. Ore 5.50 dell’8 novembre (giorno precedente la partita): Hemery quotato 3 volte la posta, Balashvili appena 1.28. A poco più di 24 ore dall’inizio del match, dunque, i book vedono strafavorito il 24enne georgiano. Con il passare delle ore, però, si assiste già a notevoli cambiamenti di quota. Piccolo inciso per chi non se ne intendesse: un bookmaker si riserva di abbassare (o alzare) la quota in base al volume di giocata su di essa in un certo arco di tempo. Se consideriamo le 10 ore successive, ore 16, le due quote erano già variate (2.40 Hemery e 1.35 Basilashvili). Poca roba per la verità, imputabile a diverse giocate sul francese. Il tracollo della sua quota non si è però arrestato: alle 12.20 di oggi, infatti la quota del transalpino è crollata fino a un misero 1.40, facendo conseguentemente issare quella del suo avversario fino a un’impensabile 2.50. Gatta ci cova, avranno pensato in tanti. Va detto che questi “stratagemmi” vengono usati talvolta per far impennare la quota dell’originale favorito, ma in questo caso, anche vedendo il match è sembrato palese che così non fosse.
IL MATCH – Hemery parte subito bene, con un tennis aggressivo che finisce presto per mettere alle corde il suo avversario. Di contro, Basilashvili, tituba al servizio e in più occasioni lascia per strada punti importanti e spesso decisivi. Conquistato per 6-2 il primo set, il francese continua con colpi d’alta scuola, che non consentono al suo avversario di rientrare in partita. La frittata sembra fatta sul 4-1, con due break in favore del 21enne di Les Lilas, ma arriva una reazione d’orgoglio da parte del suo avversario che fa suo uno dei due controbreak. Sul 5-4 e servizio il transalpino rischia di cedere anche l’altro break di vantaggio, ma un’ingenuità del suo avversario lo porta a match point, concretizzato con un ace.
CASUALITA’? – Insomma, match a tratti incerto, che difficilmente fa pensare a un caso di match fixing. Certo, restano quelle quote, e quelle variazioni non sono affatto rassicuranti. Non ci avventuriamo in sentenze o giudizi che vadano a minare la professionalità dei due giocatori, ma chi prima del match poteva nutrire qualche dubbio non è stato smentito dai fatti (né confermato dagli stessi). Magari non sarà questo il caso, ma palcoscenici di medio e basso livello, quali Challenger e Futures, restano il terreno adatto per gente senza scrupoli, che a spese dello sport si riempiono il portafoglio, con buona pace di De Coubertin e compagnia cantando.