Brevi ma chiare le dichiarazione che Dominic Thiem ha rilasciato al sito wearetennis.com circa lo status questionis sulla sua carriera.
Il talento austriaco ha già palesato la sua personalità forte quando ha dichiarato, senza giri di parole, che alle Olimpiadi non avrebbe giocato perché non c’era prizemoney e non si mettevano in palio punti validi per la classifica. A torto o a ragione, Thiem ha chiarito come la pensava, una dichiarazione piuttosto forte per un ragazzo poco più che ventenne e rookie nella parti alte del ranking mondiale. Non male come esordio.
Dopo questo 2016 così convincente, sebbene così intenso complice una programmazione degna del compagno Stakanov, Thiem ha affermato di sentirsi molto contento e caricato dalle attenzioni dei media e dei tifosi: “Non è un problema per me”, ha detto, “se i media mi dedicano attenzione o i tifosfi parlano di me. Non sento la pressione, anzi, fa parte di questo mondo anche il circo mediatico e ricevere critiche o incoraggiamenti”. Una posizione decisamente coerente con quanto affermato circa le Olimpiadi, in termini di personalità e sicurezza di sé. Circa invece la molla che spinge un giocatore a giocare a tennis, con altrettanta schiettezza, Thiem ha detto che “al di là della passione, quello che ci porta a sacrificarci ed allenarci è la voglia di vincere“. Sostanzialmente, l’austriaco sostiene che la voglia di vincere è sorretta dalla passione, e viceversa.
Insomma, quanto a “pugna”, come dicevano i latini, Thiem dimostra di non essere secondo a nessuno, e di puntare decisamente sempre più un alto. Il suo tennis, frutta di grande lavoro e dedizione, è però godibile anche esteticamente, e conferma come, in realtà, la predestinazione dei campioni è nella testa, oltre che nel fisico. Chissà se anche i nostri giocatori più giovani e promettente non traggano la giusta ispirazione dalle posizioni del buon Dominic!