Tiriac shock: “Roma deve spostarsi dal Foro. Fognini chi?”

Ion Tiriac senza freni: da un utopistico futuro con campi blu e palline più grandi al presunto brutto modo di giocare di Serena Williams. E non solo, secondo l’ex tennista rumeno definisce in un intervista a “Il corriere della sera” “senza carisma” Novak Djokovic e ritiene che il Foro Italico sia la vera rovina degli Internazionali di Roma.

Uno dei rumeni più ricchi del mondo, uno dei tennisti più pittoreschi e forti della storia, lo scopritore di Becker ed Ivanisevic: tutto questo è Ion Tiriac, che ha una concezione strana quanto rivoluzionaria del gioco del tennis. Secondo lui l’arma segreta di Djokovic sarebbe quella di essere nato in un paese molto povero come la Serbia ed essere cresciuto fra le difficoltà: “Non avrà mai il carisma di Nastase o McEnroe. Con media e sponsor perde tutta la credibilità, e infatti Wawrinka al Roland Garros ne ha approfittato“.

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Ne ha anche per Serena Williams, vincitrice nel tabellone femminile a Parigi: “Una grande atleta e una ragazza molto simpatica, come sua sorella, ma non parliamo del modo in cui gioca, per favore…“. Uno in grado di far uscire dalla propria bocca certe di chiarazioni è certamente un individuo con un pelo sullo stomaco notevole. E’ d’accordo, però, con molti degli appassionati sul migliore di tutti i tempi, Roger Federer, che peròE’ prigioniero della sua grandezza, vuole ritirarsi con stile e non sa come farlo nè dove. E’ stupido chi dice che Roger continua a giocare per i soldi, perchè lui possiede abbastanza denaro da mantenere cinque generazioni. Purtroppo non è più veloce come un tempo, ma certi giorni è ancora un sogno in campo. Secondo me può ancora vincere un titolo del Grande Slam, solo a Wimbledon, però. Spero vada avanti ancora per due o tre anni: ogni volta che lo incontro lo supplico di ritirarsi quando non si sentirà più competitivo“.

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E quando succederà, secondo Ion Tiriac?Semplice, quando perderà quattro volte consecutive al primo turno. Se sei il 5% più lento, perdi il 50% di valore tennistico. O meglio: arrivare con 5 centimetri o 5 metri di ritardo sulla palla è la stessa cosa. Il problema di Federer, ad oggi, è che è troppo buono: ma come lui nella storia ce ne sono stati pochi: Ali, Killy, Coe, Platini“. Ma veniamo ad un nodo cruciale della stagione, la pessima forma di Rafa Nadal sul rosso: “Non ho capito se a Parigi stava male o non era in forma. Ha un carisma non indifferente, grazie a quello ha dato molto allo sport“.

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Data la sua esplosiva personalità, viene facile immaginare Tiriac nelle vesti di allenatore, magari di uno forse più pazzo di lui, Fabio Fognini. E lui risponde così: “Fognini? Non lo conosco“. Difficile capire se ha evitato il discorso o se effettivamente è talmente infastidito dal personaggio che non lo segue con interesse. E’ molto contento, invece, della partnership fra Murray e la Mauresmo: “Credo che quella donna stia facendo qualcosa di buono: Andy gioca meglio ed è più concentrato, anche se la sua mente vaga troppo“. Chissà se Ion Tiriac si sarebbe mai fatto allenare da una donna: “Io? Io non avevo coach, il mio allenatore ero io“. Frase di circostanza, da personaggio pirotecnico qual è.

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Gli Internazionali d’Italia a Roma sono uno degli argomenti che lo anima maggiormente: “Negli anni ’50-’60 Roma e Parigi si equivalevano. Poi il Roland Garros ha preso il largo grazie a Philippe Chatrier. Oggi il torneo vale almeno due miliardi e porta nelle casse di Parigi 500 milioni l’anno. Questo io lo chiamo affare. E se a Roma si ostinano a restare al Foro Italico gli Internazionali moriranno. Se vogliono crescere devono spostarsi all’EUR o a Fiumicino, e le possibilità ci sono: CONI e FIT hanno le casse piene di soldi, che li spendano“. A parlare è certamente bravo, ma Tiriac come cambierebbe il gioco del tennis?: “Prima di tutto palle più grandi del 30% in modo tale da ottenere un gioco molto più lento e godibile. Ma il problema del tennis è quello di avere troppi governi: ITF, ATP, WTA, Grand Slam Committee. Impossibile mettere d’accordo tutte queste teste“.

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Una delle accuse più forti che Tiriac si porta dietro è quella di aver introdotto la terra blu a Madrid, da molti definita un fiasco totale: “Bugia. I giocatori l’hanno criticata perchè non avevano sufficienti informazioni. Chieda alle TV se preferiscono la terra blu o rossa. Gli US Open sono blum gli Australian Open sono blu, le piste di atletica sono blu. Perchè? Perchè si vede meglio la palla, ecco perchè. I giocatori vanno e vengono, ma il tennis rimane“.

Con questa massima, Tiriac si dilegua e torna nell’alto dei cieli.

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