Woodbridge: “Credo che Roger chiuderà dopo Wimbledon, ma non è il GOAT per me…”

Non si gioca sui campi da tennis, ma lui, King Roger, vince comunque.

L’ultimo premio di Roger Federer risale a un paio di giorni fa, quando è stato eletto agli Swiss Sports Awards come il miglior sportivo svizzero degli ultimi 70 anni.

Il numero 5 al mondo della classifica ATP, dopo aver ritirato il premio, ha rilasciato anche alcune considerazioni molto importanti sul suo stato di forma attuale e sul prossimo Australian Open: “Per gli Open in Australia è una corsa contro il tempo, vedremo”.

Roger Federer sarebbe il primo a essere felice, se venisse a sapere di un ulteriore rinvio degli Aussie: il ginocchio ha ancora bisogno di cure per essere al 100%.

La leggenda dell’ATP Todd Woodbridge ha recentemente parlato a lungo di Roger Federer e del tipo di eredità che probabilmente lascerà alle spalle.
L’australiano crede che Federer sarebbe contento di siglare l’atto conclusivo a Wimbledon, proprio come ha fatto lui stesso nel 2005.

“Ho finito a Wimbledon perché quella era la Mecca per me: è lì che è iniziato tutto, quella è la patria del tennis”, ha spiegato Todd Woodbridge.

“Sento dentro di me che è lì che Roger Federer vorrebbe lasciare”.
Woodbridge ha anche espresso la sua delusione per il modo in cui il covid stia condizionando il finale di carriera di Roger (senza nulla togliere agli altri tennisti, nda).
“Penso che sia un vero peccato che il covid abbia impedito a Roger di gestire il finale della sua carriera come lo aveva pianificato”, ha detto Woodbridge.

“È stata una delle più grandi epoche questa, non solo per il tennis, ma per lo sport in generale”, ha sentenziato l’australiano, aggiungendo: “Faremo fatica a tornare a queste vette nel futuro prossimo, perché abbiamo avuto la fortuna di vedere tre fenomeni in una sola volta”.

Todd ha però voluto dire la sua anche sulla spinosa questione GOAT, e qui, i toni cambiano.
L’australiano, pur ammirando sinceramente Roger, nutre qualche dubbio sul fatto che lui sia il più grande.

Perché?
Per gli scontri diretti, principalmente: “Roger il più grande di tutti i tempi? Non lo so, è difficile assegnare questo riconoscimento a lui, che non ha record positivi contro Rafa e Novak”, ha detto Woodbridge; “Fra l’altro, è praticamente impossibile invertire la rotta, in questi suoi ultimi anni di carriera”.

Il tabellino ci ricorda che Roger vs Rafa è 16-24, mentre Roger vs Nole è 23-27; uno scarto minore, ma comunque importante.
La rivalità fra Nole e Rafa è su un altro piano, sempre secondo l’australiano, perché l’attuale numero uno del mondo è in vantaggio solo di due vittorie sul campione di Manacor: 29 vs 27.

Sono e saranno solo le statistiche a sentenziare che Roger non può essere considerato il più grande di tutti i tempi?
O saranno le emozioni che Federer suscita fra i suoi milioni di fan, le vittorie epiche, le folle osannanti, il suo tennis alieno, fuori dalla portata di tutti (e per tutti, intendo tutti)?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Maurizio Petti

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