“Non posso nascondere la mia amarezza”, furono le parole di Lionel Zimbler dopo aver annunciato la fine della collaborazione con Benoit Paire, che durava da 7 anni.
Dopo una vita assieme, è stata una notizia inaspettata e sorprendente. Anche per l’allenatore stesso, che racconta com’è andata la cosa.
“48 ore prima di parlare con la stampa, mi ha mandato un SMS in cui annunciava la fine della nostra relazione professionale. E’ stata una cosa molto dura”, rivela Zimbler. “Per me questa non è stata la rottura adatta al rapporto che avevamo. Erano quasi 8 anni che lavoravamo assieme e ha chiuso tutto così”. Il rapporto tra i due andava ben oltre il campo. “Parlavamo di tutto. Ho lavorato molto al suo sviluppo personale e ho notato che era pronto ad essere un grande sportivo, ma purtroppo le separazioni sono così in quest’ambito. Sono stato molto sorpreso dalla sua decisione, che arriva dopo una buona annata, ma la rispetto”, dice.
“Non ho ancora avuto la possibilità di parlare con lui”, risponde quando gli si chiedono spiegazioni sulla decisione del giocatore. “Solo lui potrà spiegare cos’è successo. L’unica interpretazione che mi do, è che magari per lui 7 anni erano diventati tanti per continuare a lavorare. Credo che volesse essere più indipendente. Se avessimo potuto parlarne, mi sarei adattato alla sua decisione”, dice.
“Abbiamo passato di tutto assieme. Dai suoi primi tornei, fino all’essere tra i migliori al mondo. Non mi pento di niente di quello che è successo in questi 7 anni”, ammette. “Penso che i miei modi di lavorare fossero buoni, e pure i miei modi di punirlo e parlargli. L’unica che potrebbe essere cambiata è il lato emotivo. Non avrei fatto fare a suo fratello l’aiuto allenatore. Non si mischiano lavoro e famiglia”, confessa.
Ora, Paire lavora con Thierry Champion. “Lo conosco da più di 15 anni. Ha allenato grandi giocatori. Potrebbe essere la persona giusta per Benoit, ma dipende dalle sue motivazioni. Comunque, credo che potrebbe arrivare in top 15 o top 10″, segnala.
Fonte: Punto de break.