Denis Shapovalov, classe ’99, conquista per la prima volta i quarti di finale a Melbourne, battendo a sorpresa il favorito del torneo, Alexander Zverev, con il punteggio di 6-3, 7-6, 6-3. Ad attenderlo domani per un posto in semifinale, il 20 volte campione Slam, Rafael Nadal. Considerando l’ultimo precedente ufficiale (Roma 2021), nel quale lo spagnolo vinse una partita tiratissima, salvando 2 match points, ne conseguono tutte le premesse per un match avvincente.
Quello che maggiormente risalta dalla vittoria contro il teutonico, è stata la maturità tennistica sfoderata da Shapovalov, il quale per arrivare a giocarsi l’ottavo di finale, aveva impiegato poco più di 11 ore per superare i primi 3 turni (in ordine cronologico, superando Djere, Kwon e Opelka). Troppe sicuramente le ore spese in campo con avversari di caratura inferiore, ma come si sa, le vittorie aiutano a vincere.
Sin dagli albori della sua giovane carriera, al canadese è stata rimproverata l’eccessiva discontinuità: il solo titolo vinto a Stoccolma del 2019 appare un risultato troppo esiguo per un talento cristallino come il suo, capace di giocare a suon di rovesci ad una mano, colpi spettacolari che da soli, valgono il prezzo del biglietto. Non che alcuni risultati non siano arrivati: l’anno scorso giunse in semifinale a Wimbledon, perdendo soltanto da Novak Djokovic. Ma nonostante la semifinale, la seconda parte del 2021 non gli ha regalato molte gioie.
Ma la vittoria ottenuta contro Zverev non è incoraggiante solo per il prestigio della stessa, quanto soprattutto per l’atteggiamento mostrato dal canadese; infatti, a Shapovalov in carriera, è stato criticato il fatto che si piacesse un po’ troppo: per cui, alternava colpi spettacolari a stecche evitabili, soprattutto nei momenti importanti. Contro il tedesco, però si è notato un netto cambio di prospettiva: in risposta, la sua posizione in campo era molto arretrata al fine di far partire lo scambio, senza stare ad inventarsi colpi spettacolari.
Questo cambiamento può essere dovuto al nuovo allenatore: il canadese si fa seguire da Jamie Delgado, coach storico di Andy Murray, che ha contribuito al successo del britannico.
Domani mattina, alle 4.30 ore italiane, Shapovalov scenderà in campo contro Nadal, in un match che definire scoppiettante non renderebbe giustizia. Il canadese parte leggermente sfavorito: sarà importante verificare se, dopo solo due giorni, sarà in grado di ripetere la stessa prestazione offerta contro Zverev. Qualora, anche in mancanza di una vittoria, riuscisse a rimanere come atteggiamento attaccato alla partita, allora possiamo tranquillamente affermare che il canadese sia pronto definitivamente al salto di qualità, ovvero affacciarsi tra i primi dieci del mondo.
L’attesa è logorante, non vediamo l’ora che arrivi domani, ma calma: l’attesa del piacere è essa stessa piacere!
di Donato Marrese