Jannik Sinner si conferma il re di Melbourne. Per l’azzurro seconda finale agli Australian Open e seconda vittoria con soli due set lasciati agli avversari nell’intero Slam, per gli amanti delle statistiche.
Una finale sempre in controllo per l’altoatesino che non ha mai mostrato segni di un possibile cedimento. Cedimento a cui si lascia invece andare Alexander Zverev a fine match ripensando ad una nuova chance sfumata di mettere in bacheca un titolo Major.
Una delusione comprensibile quella del tedesco, arrivato all’ultimo atto del primo Slam stagionale, dopo una rapida semifinale segnata dal forfait di Novak Djokovic dopo solo un set. Lacrime asciugate da Jannik Sinner che, ancora una volta, si conferma il galantuomo del circuito e si lascia andare a parole di stima nei confronti del tedesco e di tutto il suo staff.
E, a proposito di staff, sorride e si commuove anche Darren Cahill – premiato insieme a Simone Vagnozzi – alla sua ultima da allenatore. E chissà che il doppio trionfo casalingo ed il pressing dell’azzurro non riescano a fargli cambiare idea. Magari per battere nuovi record puntando al tris. Intanto i record continua ad infrangerli Jannik Sinner che, con il successo in questi Australian Open, supera Nicola Pietrangeli – che si lascia andare ad un nuovo endorsement pubblico – diventando l’italiano con più Slam vinti.
Un successo che alimenta ulteriormente la Sinner-mania. Non solo in patria dove, al termine della sfida, incassa anche i complimenti, via social, della premier Giorgia Meloni ma in tutto il mondo. Dal tifo davanti alla TV di Lindsey Vonn, impegnata sulle piste di Garmish, al pubblico degli AO per larga parte schierati con l’altoatesino.
