Australian Open si, Australian Open no. Il mondo del tennis trattiene il fiato per il rimbalzo di notizie contrastanti che arrivano dalla terra dei canguri. Tennis Australia aveva annunciato in un primo momento lo svolgimento regolare del torneo, a patto che i tennisti rispettassero i quattordici giorni di quarantena previsti dopo l’ingresso nel paese. Non comodissimo, ma si può fare. Gli atleti e i loro staff avrebbero raggiunto l’Australia nel mese di dicembre e avrebbero poi preso parte regolarmente ai vari tornei che inaugurano la stagione tennistica 2021.
L’Australia sta però pian piano uscendo dalla pandemia e anche in vista dell’estate che sta per iniziare sta istituendo una serie di misure restrittive aggiuntive per chi si recherà nel paese nelle prossime settimane e una di queste prevede che nessuno, proveniente da altri continenti possa entrare sul suolo australiano prima del 1 gennaio 2021.
Facendo alcuni semplici calcoli i tennisti si troverebbero fuori dalla quarantena obbligatoria a metà gennaio, cioè tre giorni prima dello Slam (le date ufficiali degli Australian Open 2021 sono dal 18 al 31 gennaio) senza poter disputare nessun torneo prima, non contando le difficoltà degli allenamenti da svolgere in quarantena. Un problema non certo da poco e in attesa di chiarimenti da parte di Craig Tiley (CEO di Tennis Australia) si prospettano all’orizzonte tre scenari diversi per risolvere una situazione complessa.
La prima ipotesi è quella di annullare i tornei che precedono gli Australian Open 2021. L’ATP Cup (che si disputa in tre città), l’Adelaide International, Aukland (tanto per fare qualche nome) non si disputerebbero e la stagione inizierebbe direttamente con lo Slam. Questa soluzione appare però improbabile sia per motivi atletici e di preparazione dei vari tennisti, sia per motivi economici legati ai danni che subirebbe la federazione in caso non si svolgessero questi tornei.
La seconda ipotesi (forse la più percorribile) farebbe invece slittare tutti i tornei alla seconda metà di gennaio, con gli Australian Open che inizierebbero i primi giorni di febbraio. Occorrerebbe comunque trovare un accordo tra ATP-WTA e gli organizzatori dei tornei successivi.
La terza e ultima ipotesi, sicuramente la peggiore, sarebbe quella di annullare tutti i tornei in terra australiana (Australian Open compresi).
Come si comprende siamo ancora nel campo delle ipotesi ma il tempo per risolvere questi intoppi inizia a stringere e non sarà facile trovare una soluzione vista anche la difficile negoziazione con le autorità australiane.