Quale miglior antipasto in attesa dell’inizio degli Australian Open, fissato a domani notte, ricordare un classico del tennis moderno: la semifinale del 2009, dunque ben 7 anni fa, tra Rafael Nadal, all’epoca numero 1 del mondo a caccia della sua prima affermazione australiana e la piú grande sorpresa del torneo, anch’egli mancino e spagnolo, Fernando Verdasco. Un ambizioso ciclone nei campi di Melbourne Park.
Fu una battaglia epica, un tennis di un altro pianeta. Entrambi erano giunti in semifinale dominando i rispettivi match. Il tennista di Manacor, oggi 14 volte campione Slam, non aveva perso neanche un set, mentre Verdasco 4 in totale, eliminando signori giocatori del calibro di Murray e Tsonga. Che il ritmo del match sarebbe stato alto era chiaro, ma una volta iniziato, l’incontro ha colto tutti di sorpresa.
Scambi tanto infernali quanto estenuanti. Effetti indemoniati. Servizi assassini alla Goran Ivanisevic e una grinta e determinazione da entrambe le parti ai limiti dell’assurdo. Cosí Nadal e Verdasco si sono giocati un posto in finale sulla Rod Laver Arena. Il primo set che molti pensavano che neanche sarebbe esistito, duró fino all’infinito, e cioé fino a quando dopo un’ardua battaglia se lo aggiudicó Verdasco.
La seconda frazione fu ancora piú infuocata della prima, difficile eh! Il cemento del centrale si era trasformato in fuoco dove i due extraterresti si massacravano a suon di dritti e rovesci. La testa di Rafa cominciava a prevalere sull’impeto di Verdasco; il decimo gioco fu fatale per il madrileno, che perdeva il servizio e di conseguenza il parziale.
Nel terzo set o per dire meglio, match, perché ogni gioco era una partita, e anche ogni punto… un break in favore del mostro maiorchino lasciava presagire la fine della contesa. Ma cosí non fu… Fernando reagí recuperando per due volte un break di svantaggio, ma nel tie-break Nadal impose la sua legge portandosi con autoritá avanti per 2 set a 1.
Lo shok di Verdasco era palpabile. I suoi vincenti erano sempre piú isolati, la freschezza dell’inizio era solo un ricordo in questa voragine di palline senza pietá. Nadal era in perfetta sintonia con il campo, all’apparenza invincibile. Tuttavia per l’ennesima volta nel torneo il tennista di Madrid colse tutti di sprovvista, risorgendo dalle ceneri. Un altro set che si concluse al tie-break. Verdasco tiró fuori tutto il suo repertorio, quel grande tennis che stregó gli appassionati in quelle due magiche settimane, infliggendo a Nadal un travolgente 7-1.
Non ci fu un quarto tie-break nel set decisivo. A deciderlo fu il signor Rafael Nadal Parera. Come nella seconda frazione Verdasco nel quinto gioco ha dovuto fronteggiare palle break, sotto per 0-40. Non poteva finire cosí. Con coraggio Fernando annulló le prime due ma non la terza, spedendo la seconda di servizio in rete: la storia era giunta alla fine.
Nadal inizió quasi a correre per oltrepassare la maledetta rete che aveva trattenuto il servizio di Fernando Verdasco, e consoló il suo amico dopo quasi 5 ore di partita. Per Verdasco il match migliore della carriera. Per Nadal, un altro passo verso la conquista del suo primo e fino ad oggi unico Australian Open.
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Fonte: PuntoDeBreak