La sesta giornata degli Australian Open nel maschile si è conclusa con il match clou di questa giornata, ovvero quello tra il valenciano Roberto Bautista Agut (tds 24) e lo scozzese Andy Murray, chiamato anche oggi a compiere un’impresa, dopo le oltre 10 ore in campo nei due turni precedenti contro Berrettini e Kokkinakis. Questa volta il britannico non è riuscito a ripetere le maratone precedenti e complice una più che giustificata stanchezza, si è arreso dopo 3h 30m di partita (1-6,7-6,3-6,4-6). Nonostante il punteggio, la resilienza che ha connotato l’intera carriera dello scozzese si è vista anche in questa partita, quando nel secondo set (quello vinto) ha dapprima recuperato un break, e dopo salvato due set Point consecutivi nel tiebreak, vincendolo con il punteggio di 9-7.
Verso la fine del quarto set, Murray ha ceduto definitivamente dal punto di vista fisico. E’ curioso che il giustiziere dello scozzese sia ancora Bautista Agut, lo stesso giocatore che 4 anni fa pareva aver chiuso definitivamente la carriera di Andy Murray, al primo turno dello Slam australiano, dopo una battaglia perpetuatasi fino al quinto set.
Poco prima della conclusione di questo match, si chiudeva anche il terzo turno di Novak Djokovic (il favorito del torneo), impostosi per 3 set a 0 su Grigor Dimitrov (tds 27). Seppur il risultato netto, la partita è stata tutt’altro che semplice: le 3 ore di gioco ne sono una dimostrazione. Il primo set è stato molto combattuto: sul 5-4 il serbo non ha sfruttato 3 set Point sul servizio avversario; passata questa occasione, Dimitrov è salito sul 6-5 e sul servizio di Djokovic si è procurato 2 set Point (annullati con due servizi vincenti). Nel tiebreak, dove il servizio non ha inciso tantissimo, Dimitrov ha un altro set Point, annullato con un ace da Nole. A quel punto, Djokovic con una volèe incrociata si è preso il tiebreak per 9-7. Il secondo e il terzo set sono stati vinti più agevolmente dal tennista di Belgrado (6-3, 6-4). Anche in questa partita, Djokovic è apparso sofferente a causa del piccolo infortunio alla gamba sinistra, che lo ha accompagnato dal torneo di Adelaide. Ma nonostante ciò, il serbo è riuscito a mantenere un livello altissimo contro un ottimo Dimitrov.
Salvo che il problema non lo condizioni ulteriormente, l’unico in grado di potergli impedire la decima finale in Australia sembrerebbe Holger Rune, in un ipotetico quarto australiano.
A proposito di Rune, il norvegese nella notte italiana ha conquistato il suo primo ottavo Slam in Australia, imponendosi ancora una volta per 3 set a 0 sul francese Humbert (6-4, 6-2, 7-6).
L’attuale numero 9 del mondo sfiderà in ottavi il russo Andreij Rublev, che ha battuto il britannico Evans per 3 set a 0. L’ottavo tra Rune (favorito) e il russo decreterà lo sfidante (sempre ipotetico) di Djokovic nei quarti: ipotetico perché tra Djokovic e il quarto di finale, ci passa il campione di casa, Alex de Minaur, che ha sconfitto in 3 set Benjamin Bonzi.
Infine, da segnalare il doppio derby americano, Paul-Brooksby vinto dal primo, il quale sfiderà Bautista Agut e Wolf-Mmoh, vinto anche questo dal primo per 3 set a 0. Wolf sfiderà in ottavi il classe 2002, Shelton, che si è imposto per 3 set a 0 sul giocatore di casa Popyrin, giustiziere di Fritz nel match precedente.
Da Melbourne per oggi è tutto.