Il tabellone femminile si è oggi allineato definitivamente agli ottavi di finale, che partiranno da domani con i quattro splendidi match della parte bassa del tabellone. Tra la nottata e la mattinata italiana, degli otto incontri disputatisi oggi, solamente uno è terminato al terzo set. Non solo: in quattro partite la giocatrice sconfitta ha totalizzato un massimo di quattro giochi. Mentre ai due estremi della parte alta continua l’ottimo percorso di Ashleigh Barty ed Elina Svitolina, la notizia del giorno è sicuramente la caduta della numero 6 del seeding, Karolina Pliskova, sotto i colpi della fortissima connazionale Karolina Muchova. Dopo aver battuto la campionessa in carica Sofia Kenin, invece, è terminata con un’onorevolissima battaglia l’avventura nel torneo di Kaia Kanepi.
D’autorità s’è imposta la numero 1 del mondo Ash Barty, che sulla Rod Laver Arena vuota ha potuto regalare spettacolo solamente ai tifosi che la seguivano dai teleschermi. La sfida con Ekaterina Alexandrova poteva configurarsi come ben più ostica rispetto a quello che poi è stato lo sviluppo del match. In entrambi i set la russa è stata avanti di un break, eppure Barty è rimasta, tra le due, saldamente la giocatrice più incisiva in risposta. Nel primo set ha rimontato con un parziale di 5-0 dal punteggio di 1-2, mettendo a segno tre break consecutivi. In un’ora e ventuno la tennista di casa ha strappato il pass per gli ottavi di finale per 6-2 6-4, offrendo nel secondo set una performance ancora migliore, contro una Alexandrova meno fallosa e scomposta. Nove vincenti per parte a testimoniare la grande qualità delle due giocatrici. Dieci gli errori di Barty – quattro in meno della testa di serie numero 29, resa impotente anche di fronte ad alcune ottime percentuali della numero 1 al servizio: 69% di prime in campo con solo quattro punti persi su diciotto. Anche atleticamente, la 24enne è apparsa prontissima alla fase calda del torneo, che da giovedì potrebbe sugli spalti ritrovare il pubblico: Alexandrova si è dovuta arrendere anche nella maggior parte, 19 v0lte su 30, degli scambi andati oltre i nove colpi. A vedersela con Barty sarà dopodomani la statunitense Shelby Rogers, capace di superare col punteggio di 6-4 6-3 la testa di serie numero 21, Annett Kontaveit. L’australiana ha vinto proprio in casa gli unici due precedenti, ma attenzione all’ultimo: proprio la settimana scorsa, la ragazza di Ipswich ha vinto i quarti di finale allo Yarra Valley Classic imponendosi solo al super tie-break del terzo e decisivo set.
Sulla strada di quella che è la favorita per arrivare in finale dalla parte alta di tabellone, nei quarti ci sarebbe potuta essere la pericolosissima Karolina Pliskova, che ancora una volta però ha salutato il Major australiano al terzo turno. A collezionare il prestigioso successo è stata infatti, nel derby tutto ceco, Karolina Muchova. Il 7-5 7-5 finale fa malissimo alla numero del mondo, perché concretizzatosi anche per proprie colpe, nonostante i molti meriti della connazionale. Dopo un doppio scambio di break nel primo parziale, sul 5-5 si è deciso tutto nei due giochi finali, in cui la tensione al servizio l’ha fatta da padrona. Mentre Pliskova è crollata con un doppio fallo sulla palla break, Muchova non si è fatta trovare impreparata, e le due palle del controbreak le ha annullate prendendo iniziativa, la prima causando un errore dell’avversaria, la seconda addirittura con un ace. Il tutto prima di costringere di nuovo Pliskova ad un forzato di diritto che le permettesse di incamerare il primo set. Nel secondo set, poi, per Pliskova i rimpianti sono ancora maggiori: sotto 0-5, Muchova ha vinto sette giochi di fila per regalarsi l’ottavo di finale contro Elise Mertens. La belga ha lasciato infatti solo tre giochi ad una spenta Belinda Bencic, autrice di ventitré gratuiti contro i ventidue vincenti dell’avversaria. L’abissale differenza si è vista soprattutto negli scambi al di sotto dei cinque colpi, 36 a 15 per Mertens.
Una vera e propria maratona è stata quella tra Kaia Kanepi e Donna Vekic, vinta da quest’ultima in rimonta, 5-7 7-6(2) 6-4, dopo due ore e trentotto minuti di partita. Di altissima qualità, ed atipicamente dominati dai servizi, sono stati i primi due parziali. Kanepi ha vinto il primo set col break nell’ultimo e dodicesimo gioco, e nel secondo parziale è partita subito forte sul 2-0. Vekic però è tornata immediatamente in partita, conservando differenziale molto positivo tra vincenti ed errori, indice di grande qualità se si pensa che lo stesso è accaduto a Kanepi, almeno fino al momento decisivo del secondo set. Nel gioco finale, dominato per 7-2 dalla croata, sono arrivati insieme tre gratuiti nello scambio ed un doppio fallo. Nel terzo set, la posta in palio ha rovinato il rendimento delle due giocatrici al servizio con quattro break nei primi cinque giochi. Kanepi ha perso la battuta ed il match nel decimo gioco, senza potersi però rimproverare nulla: il dritto di Vekic ha inciso in maniera definitiva, nonostante l’avversario avesse spesso tenuto in mano il pallino del gioco, con diciotto vincenti solo nel terzo parziale. Ad attendere Vekic ora ci sarà lo scoglio Jennifer Brady, numero 24 del mondo ma in netta ascesa: dalla ripresa post-Covid ha vinto sedici degli ultimi match giocati sul cemento all’aperto, e nei primi tre match vinti all’Australian Open ha lasciato per strada appena undici giochi.
Il quarto abbinamento degli ottavi di finale è quello che vedrà invece sfidarsi Jessica Pegula – vittoriosa per 6-2 6-1 su Kristina Mladenovic – ed Elina Svitolina. La numero 5 del mondo si è affermata sulla kazaka Yulia Putintseva dopo un inizio molto complicato, ma dal 3-4 del primo parziale sono arrivati addirittura nove giochi di fila, che conferiscono alla ex campionessa del Foro Italico anche lo status di favorita nell’insidiosa sfida a Pegula.