Australian Open 2021, bufera sull’albergo scelto per ospitare i giocatori

Inizio in salita per i prossimi Australian Open. Dopo aver fatto i conti con lo slittamento in calendario, il primo Slam del 2021 adesso deve affrontare un’altra battaglia che con ogni probabilità si rivelerà più ostica di quella precedente. La bufera si è spostata sull’albergo scelto da Tennis Australia per la quarantena e il soggiorno dei giocatori: The Westin Melbourne.

Ad attirare l’attenzione sono stati i proprietari degli appartamenti presenti nella struttura di Collins Street che, a loro dire, sarebbero stati avvisati con colpevole ritardo – e dopo ave già firmato l’accordo – dalla direzione. La paura dei residenti è che il grande numero di giocatori presenti possa aumentare esponenzialmente il rischio di contrarre il covid-19.

twitter.com/australianopen

Tutti sono “sul piede di guerra” e pronti a spingersi fino alla Corte Suprema pur di rivendicare i propri diretti visto che il 30% delle aree comuni dell’albergo è di loro proprietà. “Ad 84 anni sono tra i soggetti più a rischio” spiega Digby Lewis proprietario di un appartamento al The Westin Melbourne dal 2002 che prosegue: “Sarò felice di contribuire anche con 10mila o 20mila dollari per la causa“.

È solo una delle voci riportate dall’australiano The Age con l’azione legale già partita l’ultimo giorno del 2020. L’avvocato a cui si sono affidati, Graeme Efron, ha già dichiarato di non esser riuscito ad ottenere informazioni su quanto riguarda il piano per limitare le possibilità di contagio all’interno dell’hotel ne dal Governo tantomeno da Tennis Australia.

Novak Djokovic Australian Open 2020

La direzione dell’albergo si difende e, sempre tramite un messaggio condiviso anche sul Sydney Morning Herald, ribadisce che i diretti interessati erano stati informati di tutto e che il piano di sicurezza era stato condiviso: “In ogni caso, in base agli accordi i residenti al The Westin Melbourne, non avranno nessun contatto con i giocatori in quarantena ed useranno ascensori ed ingressi separati” ha spiegato il sig. Ferringo.

Cresce l’attesa per una risposta da parte degli organizzatori così come dal Dipartimento della salute pubblica dello Stato di Victoria dopo le linee guida già comunicate da Craig Tylei, Ceo di Tennis Australia. Per il momento però l’unica informazione comunicata da un portavoce del governo resta contenuta in questa nota: “Il dipartimento e gli organizzatori stanno lavorando a stretto contatto per per quel che riguarda gli accordi di quarantena per gli Australian Open. Tutte le decisioni saranno prese tenendo ben presente l’obiettivo principale: tutelare la salute pubblica“.

 

 

 

Diletta Barilla

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