La cronaca della finale tra Rafael Nadal e Novak Djokovic:
PRIMO SET – Il tennista di Belgrado ha avuto un impatto con la gara estremamente positivo, dove non ha fatto trasparire alcuna tensione per l’importanza dell’evento. Nel game inaugurale ha condotto il turno di battuta in maniera impeccabile, all’interno del quale ha saputo aprirsi abilmente il campo, con delle prime servite spesso in slice, per poi chiudere il punto con facilità disarmante. Mentre nel game di risposta successivo ha sorpreso lo spagnolo con una serie di ribattute molto precise e profonde, che gli hanno permesso di prendere il comando degli scambi e di conquistare i punti necessari per conseguire il primo break della gara (a quindici). Nadal, di contro, ha sofferto oltremodo la spregiudicatezza del serbo, non riuscendo quasi mai ad esprimersi con l’abituale intensità e risultando, inoltre, troppo contratto sotto il profilo atletico, nonché poco preciso nell’esecuzione dei suoi colpi migliori. Soltanto al quarto gioco, dopo aver vanificato un’opportunità che avrebbe portato Djokovic sul 4-0, ha conservato la battuta e conquistato il primo punto del set. Ma nelle fasi centrali della frazione non è mutato il tenore della gara, in quanto il serbo ha proseguito a muovere Nadal da un angolo all’altro del campo, realizzando con impressionante frequenza colpi profondi e precisi, che hanno letteralmente reso vana ogni iniziativa dell’iberico. In merito al punteggio, il serbo ha perseverato in una gestione straordinaria dei turni di battuta, conservando senza alcun problema la lunghezza di vantaggio fino alla conquista del parziale per 6-3.
SECONDO SET – Djokovic ha saputo mantenere elevato il rendimento al servizio anche nel corso della seconda partita, lasciando in rare circostanze a Nadal la possibilità di organizzare delle manovre offensive e di tentare la conquista del break. Lo spagnolo, al contrario, non è stato in grado di offrire la medesima solidità, eseguendo spesso delle prime poco incisive e faticando di conseguenza a contenere le risposte insidiose del serbo, il quale ha confermato di essere uno dei migliori ribattitori del circuito. Nadal, inoltre, ha insistito a giocare troppo distante dalla linea di fondo campo, rivelando di non aver ancora trovato la necessaria confidenza con i colpi fondamentali e permettendo a Djokovic di ottenere con troppa facilità la supremazia nelle fasi di palleggio. Al quinto gioco si è visto costretto a cedere il break, il secondo della partita. Nel game seguente, Djokovic ha consolidato il vantaggio e al settimo gioco ha conseguito la vittoria a quindici di un altro break, che l’ha proiettato sullo score di 5-2. In seguito, si è guadagnato la vittoria del parziale, conservando il servizio a zero e realizzando ben tre ace.
TERZO SET – La scarsa consistenza dello spagnolo al servizio e in altri altri aspetti del gioco è emersa nuovamente nella terza partita, a tal punto da costringerlo a cedere il break già al terzo game. Mentre Djokovic ha proseguito a realizzare una prova impeccabile, estremamente solida, dove è stato capace di compiere qualsiasi cosa avesse in mente. Nelle fasi centrali della frazione il tennista di Belgrado ha blindato il vantaggio acquisito, sebbene Nadal abbia cercato quanto meno di rendere meno agevole la difesa dei game di servizio da parte dell’avversario, riuscendo però solamente ad ottenere una palla break (la prima della gara) al sesto gioco. In conclusione, sul punteggio favorevole di 5-3, il serbo ha messo ancora una volta sotto pressione Nadal, sia di risposta sia negli scambi che sono seguiti in uscita dal suo servizio, procurandosi prepotentemente due match point, di cui il secondo si è rivelato decisivo e con il quale ha conseguito la vittoria dello Slam australiano per la settima volta in carriera.
Il punteggio:
[1]N.Djokovic b. [2]R.Nadal 6-3 6-2 6-3