[tps_title]4.Novak Djokovic, 2012[/tps_title]
Nel 2012 Novak Djokovic fu costretto al quinto set sia in semifinale che in finale, quindi non dominò come l’anno precedente. Tuttavia, battere Andy Murray e Rafael Nadal all’apice è senza ombra di dubbio una prestazione impressionante, e la finale di quasi 6 ore resterà nella storia come una delle partite più intense e belle di sempre.
Nole iniziò lo Slam australiano come se volesse schiacciare chiunque si trovasse davanti: lasciò appena dieci giochi nei primi due match, cedette un parziale a Lleyton Hewitt nel terzo turno, senza però essere mai in pericolo di sconfitta, e superò senza problemi David Ferrer nei quarti di finale.
Come già accennato, in semifinale trovò un Andy Murray più agguerrito che mai, che dopo le due finali degli anni precedenti era migliorato notevolmente sotto tutti gli aspetti. Il serbo si trovò addirittura sotto per due set a uno, prima di dominare il quarto parziale e portarsi sul 5-2 nel quinto. Djokovic fallì al servizio per il match, sul 5-3, ma alla fine la spuntò per 6-3 3-6 6-7 6-1 7-5.
Dopo aver vinto quella battaglia contro Murray, il numero 1 del mondo trovò in finale Rafael Nadal, che aveva sconfitto nettamente Roger Federer in semifinale. Ne risultò uno scontro fisico e mentale incredibile, in cui ci furono innumerevoli capovolgimenti del punteggio. Alla fine, dopo 5 ore e 53 minuti, Djokovic chiuse l’ultimo punto con un dritto vincente, sdraiandosi sul rovente cemento della Rod Laver Arena, vittorioso per 5-7 6-4 6-2 6-7 7-5.
La domanda rimane sempre la stessa: è stata migliore la prestazione degli Australian Open 2011, in cui Djokovic dominò in lungo e in largo ogni incontro, o quella del 2012, in cui ha dovuto soffrire ma ha vinto battaglie memorabili? Si può concludere solo dicendo che è una questione soggettiva. Più avanti trovate l’analisi del torneo del serbo nel 2011.