Australian Open: Naomi Osaka è la nuova regina di Melbourne e la nuova numero uno del mondo

La finale femminile degli Australian Open 2019 regala il secondo titolo slam consecutivo a Naomi Osaka e la prima piazza mondiale. Partita rocambolesca della giapponese, che ha sprecato tre match point nel secondo set, riuscendo nel terzo a rimettere in piedi un incontro che le stava sfuggendo via di mano. Da lunedì sarà la nuova numero uno del mondo. Applausi per una Kvitova comunque stoica fino alla fine.

Naomi Osaka è la nuova campionessa degli Open d’Australia. Partita durissima per la “piccola” giapponese che si rivela un portento, ma col brivido. Avanti di un set e un break nel secondo parziale, non sfrutta tre match point e perde completamente la bussola regalando a Petra Kvitova il set e la speranza del titolo. Ma la ceca dovrà ancora riprovarci, infatti nel terzo la nipponica non fallisce e nel momento di chiudere lo fa con classe. Gli applausi vanno ad entrambe le giocatrici per aver dato in campo tutto ciò che avevano. Le lacrime di Petra e il sorriso genuino di Naomi sono il ricordo più bello che manterremo di questa finale.

Naomi Osaka batte Petra Kvitova 76 (2) 57 64

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IL MATCH.

I Set

Entrambe le giocatrici partono piuttosto contratte. Naomi Osaka è la prima a servire e apre il match con un doppio fallo, ma reagisce all’istante con un ace. Petra Kvitova non riesce a rispondere e quando lo fa la palla non supera la rete. Kvitova, di converso, al servizio è solidissima e infatti lo mantiene a zero. Non da meno si rivela, subito dopo, la giapponese. Games brevissimi, servizi devastanti, risposte che non riescono a stare in campo nei primi otto minuti di gioco. Il primo scambio lungo arriva sul 2-1 Osaka, servizio Kvitova, e a portarlo a casa è la giovane asiatica. Il primo momento di difficoltà lo vive proprio Osaka sul 2 pari e servizio, frangente in cui Kvitova vince due scambi importanti. Naomi reagisce con un ace e una prima prepotente, ma Petra si procura ugualmente una palla break con una risposta devastante di rovescio incrociato. La nipponica salva la palla break, ma la ceca se ne procura un’altra rispondendo esattamente nella stessa maniera, ma Naomi Osaka non ha paura e si mette in tasca il primo game sofferto della partita. Nel servizio successivo tocca a Kvitova annullare una palla break, che nel frattempo tenta di variare il gioco avvicinandosi alla rete e appoggiandosi alla smorzata di rovescio. Il settimo gioco, come da tradizione, è il più sofferto. Osaka perde il supporto della prima di servizio e concede tre palle break: la prima la annulla col servizio, la seconda viene vanificata da Kvitova con un rovescio in rete e la terza si tramuta in un non forzato da parte della ceca. La tensione sale, Osaka non ritrova la prima, Kvitova spreca in modo insensato e alla fine il servizio viene salvato con un winner della giapponese. I successivi due giochi scorrono velocissimi grazie ai servizi vincenti. Sul 4-5 Osaka, Kvitova al servizio gioca di fino mettendo a segno un’altra smorzata di rovescio da manuale. Osaka risponde a suon di vincenti, ma la tattica è chiara: non far colpire ripetutamente l’avversaria col dritto mancino perché, ogni volta che accade, si tramuta in punto. Sul 5 pari e servizio Osaka, Kvitova vince uno scambio stellare, in cui la palla che viaggia di gran carriera viene messa a terra dall’ennesima bellissima smorzata, per di più baciata dal nastro. Ma la giapponese non fa una piega: serve, risponde e si porta sul 6-5 sorridendo. Petra serve per restare nel match e l’apprensione sale: infatti commette un doppio fallo, poi un unforced sanguinoso e infine viene tradita dal dritto. Set point Osaka e Kvitova che sbaglia la prima e si agita perfino nel lancio di palla. Salva il primo set point a cui, subito dopo, ne segue un altro ma il servizio le fa da salvagente. Il tie-break concede immediatamente un mini-break alla giapponese, grazie ad un vincente formidabile in lungolinea. Il 4-1 per lei arriva in un amen, fredda e concentrata. Non sbaglia niente l’asiatica, mentre la ceca si fa infilare a rete da un passante di dritto. Dopo 51 minuti Naomi Osaka vince il primo set per 7 punti a 2, con Petra Kvitova che non ha convertito la bellezza di 5 palle break e non ha sfruttato la percentuale più alta della prima di servizio.

II Set

La seconda frazione si apre con Kvitova al servizio. Il linguaggio del corpo parla chiaro: è contratta e nervosa, consapevole di aver perso una grande occasione. Le gambe sembrano paralizzate, ma riesce ugualmente a salvare la battuta aiutata dalla prima di servizio e da una risposta in rete di Osaka. Si sblocca col dritto, improvvisamente un attimo dopo, e si procura un’altra palla break, ma la nipponica è nuovamente impeccabile, dato che non conosce la pressione e annulla picchiando col dritto. Petra in ribattuta trova una linea miracolosa che scompone Naomi e si guadagna così un’altra occasione per il break che stavolta non fallisce, grazie ad un dritto poderoso in risposta. La giovanissima asiatica sembra accusare il colpo ma è un abbaglio: dopo un attimo di sbandamento risponde con due vincenti. La campionessa di Wimbledon resiste, pulendo ancora una volta le righe laterali ma poi si perde con un dritto fuori campo. Stavolta tocca a lei annullare una palla dell’immediato contro break; ci riesce la prima volta, ma non la seconda, commettendo prima un doppio fallo sanguinoso poi sparacchiando in rete un rovescio, apparendo stanca e affaticata. Naomi Osaka si riprende, alza il pugno e sorride, consapevole che se c’è qualcuno da battere è lei e non il contrario. Infatti mantiene la battuta successiva e breakka all’istante l’avversaria, in ritardo su ogni palla, rigida nelle gambe e a corto di soluzioni alternative. In tutto questo la nipponica si permette “anche” di sbagliare, ma ad ogni errore segue poi una pronta cucitura a suon di vincenti e prime di servizio. Kvitova avrebbe perfino qualche chance, ma la lucidità l’abbandona, è confusa e in ritardo su ogni palla, quindi commette non forzati a profusione mentre Osaka, con la tranquillità di una veterana, macina games e mette all’angolo la bionda di Bilovec. La disperazione porta Petra a mantenere il servizio sotto 4-2, ma sulla battuta di Naomi non ce n’è per nessuno. Non trema mai la giapponese, serve con una freddezza impressionante e Kvitova può solo provare a contrattaccare, ma senza mai sfondare. Nel momento in cui Petra Kvitova serve per restare nel match, Naomi Osaka trova un nastro miracoloso che spegne la ceca come una candela in balia della pioggia. Sembra essere sopraggiunta la fine e infatti arrivano tre match point, ma anche la giapponese è umana e sbaglia. Kvitova tira fuori l’orgoglio, piazza un vincente, ritrova il servizio e accade l’imponderabile, con Osaka che forza, ma va fuori giri e dissolve i tre match point come neve al sole. Kvitova è al capolinea, si vede è tangibile, ma Osaka sul suo servizio si innervosisce, non ragiona a livello tattico e sbaglia tutto, gettando letteralmente la possibilità di chiudere la pratica e proclamarsi regina di Melbourne. Si va, incredibilmente, sul 5 pari con Petra a corto di fiato e Naomi che non affonda, morsa dalla tensione, paralizzata a livello mentale come mai si era visto durante tutta la partita. Si giunge allora, in modo inspiegabile, sul 6-5 Kvitova con Osaka che serve per restare nel match e perde il servizio, assurdamente, sparando tutto all’aria. Cambia l’espressone del viso di Naomi che, da vincente e distesa, diventa dimessa. Ruggisce Petra, che prende e porta a casa un 7-5 che un attimo prima sembrava impossibile, dopo un’ora e 45 minuti di gioco.

III Set

E’ chiaro fin da subito come Petra Kvitova sia stanca e per resistere debba raschiare ogni singola energia che possiede. L’aiuta Naomi Osaka diventata irriconoscibile, fuori dalla partita e totalmente in balia della tensione. Non trova più le misure del campo la giapponese e regala punti ad una Kvitova già battuta da oltre un quarto d’ora. Arriva il break a darle respiro nel terzo game del set, ma solo perché Petra è esausta e non riesce a tenere il ritmo, sebbene l’avversaria sia tutt’altro che irresistibile. Sguardo basso di Osaka che approfitta del calo fisico, importante, di Kvitova. Dal canto suo la ceca fa quello che può sorretta dall’orgoglio, non di certo dalle gambe. Si procura, addirittura, una palla del contro break, ma la nipponica resiste e si aggrappa al servizio per conservare un vantaggio prezioso. La successiva battuta di Kvitova è drammatica ma allo stesso tempo commovente: annulla due break point e dà spolvero ad un servizio che, nel secondo set, l’aveva abbandonata dal 2-0 in suo favore. Osaka, sul 4-3, mantiene la battuta e mette a segno un vincente sulla riga, ma è anche aiutata da una Kvitova a pezzi sul piano fisico. La pratica potrebbe, ancora una volta, essere chiusa subito, ma Osaka è confusa, agitata, si sente in colpa e alterna vincenti a gratuiti assurdi, quindi è costretta a servire ancora una volta per il match sul 5-4. Ma, chi vuole essere campionessa a tutti i costi prima o poi ci riesce. Ecco così che arrivano, per la seconda volta, altre tre palle match frutto della solidità di Osaka e della stanchezza di Kvitova. La prima viene vanificata da una bella risposta della ceca, che toglie il timing alla giapponese, la seconda si rivela quella giusta una volta per tutte. Servizio possente ad uscire di Naomi, con Petra costretta alla resa per via di una risposta che muore sulla rete. Dopo 2 ore e 28 minuti Naomi Osaka è la campionessa degli Australian Open 2019 meritatamente, nonostante il brivido e la paura di vincere. Ha solo 21 anni, e tutti sappiamo che non è finita qui.

19 comments
    1. Umanamente sono vicina a Petra, ma la giapponese fisicamente era di un altro pianeta. Il risultato è giusto, sebbene Kvitova non avrebbe demeritato. Ma il tennis è così 🙂

    1. Questo articolo riguarda la cronaca del match in tempo reale. Le dichiarazioni di Kvitova sulla sua mano sono arrivate 2 ore dopo il termine della partita. Gli verrà dedicato (speriamo) un articolo apposito, com’è giusto che sia.

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