Prima o poi doveva accadere. Doveva succedere che qualche giovane rampante spodestasse un Dio dal trono olimpico, anzi il Dio di tutti gli Dèi. Dopo due edizioni consecutive agli Australian Open vinte da Roger Federer (e 17 vittorie consecutive), il 20enne greco Stefanos Tsitsipas, n. 15 del mondo, infligge un’amara sconfitta allo svizzero, con il punteggio di 6-7 (11), 7-6 (7) 7-5 7-6 (5) in 3 ore e 50 minuti. Primi quarti Slam in carriera per il nativo di Atene, che insieme a Tiafoe e Zverev è uno dei superstiti di questa NextGen destinata a sostituire, presto o tardi, i mostri sacri che credevamo eterni. Una prova mentale e tennistica eccezionale per il greco, che ha approfittato di un Federer traballante e poco efficace, soprattutto nel dritto, riuscendo ad annullare tutte le 12 palle break concesse al campione di Basilea. Dopo aver perso un lunghissimo primo set, che avrebbe spezzato le gambe a molti contro il n. 3 del mondo è stato in grado di rialzarsi e approfittare della miglior condizione atletica e fisica, demolendo pian piano un Federer lontano dalla sua forma migliore. Con 20 ace, 62 vincenti (uno in più di Roger) e 36 gratuiti (19 in meno dello svizzero) ha meritato una vittoria che, negli anni a venire, potrebbe essere ricordata come simbolo di una nuova era di giovani promesse affamate di vittorie. Per Stefanos l’avventura potrebbe non essere finita qui: ai quarti, infatti, sfiderà l’iberico Roberto Bautista Agut, 30 anni e n. 24 del mondo (ancora imbattuto in questo 2019), esecutore del finalista del 2018 Marin Cilic, ma avversario di certo fattibile, considerato il tennis espresso nell’incredibile incontro odierno.
IL MATCH – Già i primi 15 del primo set, di livello altissimo, fanno capire che sarà una lotta: Federer parte sciolto e aggressivo, mentre Tsitsipas, visibilmente teso, riceve due ammonizioni per time violation alla battuta fra un punto e l’altro, la seconda delle quali gli nega la prima battuta. Il greco poi si scioglie e regge benissimo lo scambio con Federer, senza che nessuno dei due riesca a imporsi: arriva dunque il tie-break, dove entrambi alternano bei vincenti a errori di troppo. Sul 12 a 11 per Roger, lo svizzero chiude un lungo scambio e chiude il parziale. Nel secondo set Federer ha più occasioni per ottenere il break e quindi ipotecare l’incontro: in tre game sono addirittura 8 le chance, annullate tutte dal greco con mirabile freddezza. Al tie-break stavolta ha la meglio Tsitsipas, che dopo essere volato 3 a 0 chiude infine 9-7. Il terzo parziale vede un calo di rendimento di Roger, molto in difficoltà sul lato del dritto. Federer si procura comunque altre due palle break nel settimo game, anche se le spreca ancora; nel gioco successivo è il greco a non sfruttare due palle per strappare la battuta. Sul 5 pari Tsitsipas tiene il servizio a 0 e poi, complici due errori di Roger, strappa il servizio e ottiene il set, portandosi in vantaggio. Nel quarto parziale il greco, più lucido e tranquillo, è molto bravo a sfruttare la debolezza del dritto di Federer che, dal canto suo, punta sul servizio per mantenersi a galla. Ci riesce, a fatica, fino al tie-break, dove il NextGen è però bravo a pazientare ed aspettare l’occasione giusta: sul 5 pari un altro dritto sbagliato concede al giovane avversario il primo match-point, che sfrutta subito, regalandosi la vittoria più bella della sua ancor breve carriera.
Australian Open, 20 gennaio – Cronache prima parte
Australian Open (Melbourne, cemento, $59.687.000) – Tabellone maschile – Ottavi di finale:
[6] M. Cilic vs [22] R. Bautista Agut 6-7(8) 6-3 6-2 4-6 6-4
[14] S. Tsitsipas b. [3] R. Federer 6-7(11) 7-6(3) 7-5 7-6(5)
F. Tiafoe b. [20] G. Dimitrov 7-5 7-6(6) 6-7(1) 7-5
[2] R. Nadal b. T. Berdych 6-0 6-1 7-6(4)