Australian Open: Thiem supera Zverev in quattro set, domenica la finale contro Djokovic

L'austriaco rimonta lo svantaggio iniziale di un set e vince grazie al suo repertorio più ampio e alla maggiore esperienza a questo livello. Nei momenti caldi sfrutta le lacune di Zverev, salvandosi con freddezza in una giornata comunque non troppo brillante.

Sarà Dominic Thiem a sfidare Novak Djokovic in finale per il primo Grande Slam del 2020. Sulla Rod Laver Arena, il 26enne allievo di Massu batte Alexander Zverev per 3-6 6-4 7-6(3) 7-6(4) raggiungendo per la prima volta l’ultimo atto dell’Australian Open. Un match complicato, in cui entrambi hanno avvertito molta pressione. Thiem è riuscito ad utilizzare tutte le sue armi, con Zverev rimasto spesso a galla solo grazie al servizio. Più coraggio per lui, nonostante una partita molto meno intensa rispetto a quella contro Rafa Nadal e in cui ha perso in alcuni istanti la calma e la misura dei colpi. Tutte caratteristiche che dovrà ritrovare per fronteggiare domenica il giocatore più forte del mondo sul cemento, e nel suo regno.

Quello di oggi è il nono precedente tra i due. In totale è avanti l’austriaco per 6 a 2, avendo vinto anche gli unici due precedenti in un Major, al Roland Garros del 2016 e del 2018. Il numero 5 Atp ha vinto anche 2 dei 3 incontri sul veloce, tra cui l’ultimo, alle ultime Atp Finals. A differenza di due mesi fa, però, Zverev viene da un torneo a dir poco sorprendente. Un solo set perso a differenza dei quattro dell’avversario e una straordinaria solidità alla battuta, per una sfida che mette appunto di fronte uno dei migliori servitori ad uno dei migliori ribattitori, maestro anche nella gestione dei scambi lunghi.

PRIMO SET – I primi due, di scambi prolungati, li vince però Zverev, e fanno la differenza. È l’austriaco a fare gioco e muovere l’avversario, ma non trovando profondità non riesce ad allontanare il teutonico dalla linea di fondo. Zverev quindi si ritrova avanti di un break dopo quattro gratuiti dell’avversario. Al primo turno di battuta però non riesce a far valere il proprio servizio, e dopo altrettanti regali restituisce il vantaggio, sorpreso dall’ultimo recupero di Thiem sulla volée corta. Anche il terzo game è tutt’altro che semplice per il giocatore al servizio, ma appena Zverev arretra Thiem prende il controllo con maggiore sicurezza. Il tedesco rimane agganciato sul 2-2, anche se quando viene chiuso dall’angolo del diritto dimostra di poter fare ben poco. Tutto più facile diventa quando la prima gli apre il campo, e Thiem è obbligato a cercare il suo rovescio. Il primo vero passaggio a vuoto della partita è quindi dell’austriaco, che inizia a sbagliare nel settimo game. Zverev, quando prende in mano le redini del gioco, tenta anche delle incursioni verso la rete, mentre a Thiem manca intensità per costringere l’avversario a giocare in recupero da negli scambi. Dal 15-15 esegue prima male una palla corta e poi si consegna all’avversario con un doppio fallo ed un dritto anomalo finito largo. Mentre Zverev è sempre più tranquillo, il piano tattico di Thiem diventa confuso, perde fiducia nei lungolinea e gioca sempre più spesso al centro, o anche verso il colpo bimane dell’avversario. Dal lato sinistro però Zverev non ha alcun problema, trovando costante profondità. Sono 12 gli errori non forzati nel primo set per Thiem, che chiude subendo un altro break con un rovescio scarico spentosi in rete. È nettamente meno continuo dell’avversario, e anche in risposta la tattica di rispondere più lento, in slice, sortisce pressoché zero effetti, e tanti punti gratuiti per Zverev. Il ragazzo di Amburgo è avanti 6-3 dopo i primi 43 minuti di gioco, soprattutto grazie ad uno strabiliante 92% di prime in campo, vincendo 16 punti su 22.

SECONDO SET – Le percentuali da sogno del primo set calano fino al 70%, ma con due doppi falli compresi entrambi nel terzo game, Thiem ottiene senza troppi sforzi un preziosissimo break di vantaggio. La chiave della partita rimane però l’attitudine di Zverev. Il servizio non sostiene Thiem, che da fondo non supera le incertezze. Il tedesco, infatti, appena ritrova il proprio rovescio ricuce lo stappo velocemente. Al momento di portarsi avanti, però, il campione delle Finals 2018 perde nuovamente di determinazione, lasciando in mano all’avversario il pallino del gioco. A Thiem la tensione non manca, ma riconfermato il vantaggio ed annullata una palla break, rimette in equilibrio la partita. Si aggiudica per 6-4 un set di qualità tutt’altro che eccelsa inizialmente, con un netto miglioramento nell’ultimo game, quello di maggiore pathos. Da rimproverare a Zverev il poco coraggio nella palla break. Con palle meno penetranti e nella zona centrale, Thiem diventa più offensivo, apre bene gli angoli e ottiene punti. Sulla seconda passiva di Zverev vince 6 punti su 8 e chiude con 9 vincenti al fronte di 5 errori non forzati.

TERZO SETÈ soprattutto di rovescio che il 26enne di Wiener Neustadt alza il livello. Torna a colpire da una parte all’altra del campo, e con i lungolinea accelera velenosamente sul dritto dell’avversario. A Zverev però mancano le contromisure, e senza la prima in soccorso, la situazione si fa complicatissima. Per uscire dallo scambio prova ad avvicinarsi a rete, ma in recupero viene infilato due volte. Il secondo passante è quello che a Thiem consente di staccarsi nel punteggio e salire sul 3-1 dopo la conferma del break. L’occasione di giocarsi una semifinale in un Major così aperta per entrambi, senza uno dei mostri sacri di fronte, mette loro forse un po’ di timore. Nel quinto game, il tennista classe 1997 sembra in balia dell’avversario, ma appena salva la palla break, la pressione va tutta su Thiem. Il numero 5 del mondo reagisce male, sente il momento e gioca uno dei game peggiori di tutta la sua partita. L’avversario ritrova invece tranquillità e scioltezza, recuperando il break grazie ad uno slice in rete del finalista del Roland Garros. Nel terzo parziale Zverev torna a servire con convinzione, gestendo bene i restanti turni di battuta. Anche atleticamente appare ben più fresco di Thiem, in campo quattro ore in più per arrivare alle semifinali. L’austriaco sbaglia tanto nel decimo gioco, e sotto 5-4 concede due set point a Zverev. Quest’ultimo però tenta di rifugiarsi in un palleggio sicuro, ma del tutto sterile, senza attaccare un avversario in netta difficoltà. Da qui però, Thiem ritrova lo smalto, e nel tie-break, come nel game chiave e il primo a prendere iniziativa. Appena riesce ad entrare nello scambio è lui il più aggressivo, e con due minibreak chiude il gioco decisivo per 7 punti a 3. Più possibilità di costruirsi il punto per lui, che mette a segno 20 colpi vincenti in un singolo set. Zverev serve bene, ma nei momenti importanti i suoi colpi superano a stento la linea del servizio, soprattutto col diritto, classico e anomalo. La tensione rallenta piedi e braccio, l’esecuzione è scadente e Thiem può azzannare la pallina. Dopo poco più di due ore e mezza, il numero 7 del mondo è sotto di 2 set a 1.

QUARTO SET – L’intensità diminuisce non di poco, e il servizio comincia ad essere decisivo da ambo le parti. Zverev si mantiene su medie ben superiori al 70% come in tutto il torneo. Thiem cresce ancora di più nella realizzazione alla prima, sfiorando il 90%. La potenza dei suoi colpi è minore, ma gli basta muovere Zverev per ottenere il punto. Spesso arriva in ritardo l’ex numero 3 del mondo, e i suoi colpi in allungo si fermano sulla rete. L’esecuzione col diritto è sempre più incerta, e quando Thiem va con il kick esterno da destra i punti si moltiplicano. Con zero palle break per parte si arriva al secondo tie-break consecutivo, iniziato esattamente allo scoccare delle 3 ore e 33 minuti di gioco. Thiem utilizza il solito schema per assicurarsi il primo punto da destra. Per Zverev la pallina scotta invece troppo: il primo è punto è un doppio fallo chilometrico, il secondo un passante di rovescio largo. Indipendentemente dall’esito, a vincere è la paura. Il campione di Indian Wells restituisce sciaguratamente i favori del teutonico, che però gioca ancora malissimo uno smash e si trova indietro 4-2. L’errore, anch’esso tra i più clamorosi delle due settimane di torneo, condanna definitivamente Alexander Zverev. A differenza del quarto di finale contro Rafa Nadal, Dominic Thiem è perfetto al servizio, e col tie-break chiuso 7-4 è il secondo finalista dell’Australian Open 2020. Domenica sfiderà il primatista Novak Djokovic nella terza finale della carriera in un Grand Slam, la prima sul cemento dopo le ultime due perse al Roland Garros. Zverev si arrende 3-6 6-4 7-6(3) 7-6(4) e paga le lacune su cui ancora non è migliorato in oramai più di quattro anni nel circuito maggiore. Il suo dritto è tremolante negli istanti in cui la lucidità conta più di tutto. Cerca male la palla col piazzamente, e anche se la tiene in campo è facile preda dei suoi avversari. Contro Thiem, che invece ha sofferto per chiudere il match di quarti, le sue palle alte e lente hanno semplicemente lasciato il destino di Zverev sulla racchetta dell’avversario. La performance resta la migliore in carriera in un palcoscenico del genere. Rispetto alla disastrosa avventura in Atp Cup, questo risultato rappresenta per lui un grandissimo successo. Quello giusto probabilmente per ripartire meglio di prima, e riavvicinarsi alla Top-4 di cui è stato protagonista fisso nel 2018. Thiem invece conferma i progressi del 2019 sui campi veloci. Domenica potrebbe addirittura arriva il primo Slam sul cemento, e lontano dalla terra battuta. Da verificare sarà però la tenuta, contro il più grande campione della storia dell’Australian Open. Contro di lui alle Atp Finals e contro Nadal l’altro ieri, ha giocato forse le migliori partite sul duro. Oggi invece è apparso scarico, teso e più incostante. Le chance di vittoria finale passano dal recupero fisico: contro un fuoriclasse del genere è importante poter lasciare andare i colpi, e la pressione sarà certamente minore rispetto ad oggi.

 

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