Seconda giornata (o nottata) di gare al Melbourne Park, dove sta andando in scena il primo Slam della stagione tennistica 2018. Dopo le innumerevoli sorprese di ieri, ad aprire le danze oggi c’è stato anche un italiano, Matteo Berrettini, che ha giocato sul campo numero dieci contro il transalpino Adrian Mannarino (numero 26 del seeding).
Il primo set è stato condotto dal francese con relativa tranquillità, in quanto è riuscito a breakkare il “nostro” giocatore nel terzo game, concedendogli poi una sola palla break, nel gioco successivo, che però ha prontamente annullato. Ci ha quindi impiegato poco più di mezz’ora, Mannarino, a passare in vantaggio nel computo dei set. L’occasione principale, che però non si è concretizzata, è arrivata per Berrettini nella seconda frazione: il tennista residente a Valletta, molto polemico con l’arbitro, ha lasciato spazio di attacco soprattutto sulla seconda di servizio, in cui Matteo è sistematicamente entrato in campo di un almeno un metro. Dall’altra parte, l’italiano, ha realizzato praticamente tutti i punti che ha giocato con l’ausilio della prima di servizio, facendo sentire il proprio avversario a tratti impotente. Fino all’ottavo game, però. Perchè dal nono in poi è emersa tutta l’esperienza del francese e la giovinezza dell’italiano: nell’ordine, Berrettini sul 4-4 e 30-15 ha mandato in corridoio un dritto incrociato, si è visto rispondere con un rovescio all’incrocio delle righe sulla prima di servizio e ha mandato il colpo seguente in rete, e ha mandato infine un dritto in rete con Mannarino che era in difesa circa due metri fuori dal campo. E così, è arrivato il break anche nel secondo parziale. Nel decimo gioco, sul 30-30, il classe ’96 ha trovato un angolo clamoroso col dritto, con cui si è aperto il campo, salvo poi mandare il rovescio in mezzo alla rete. E così, in un’ora e dieci, il tennista di Soisy-sous-Montmorency si è trovato sul 2-0 grazie soprattutto agli errori nel momento clou dell’italiano. Nel terzo set, poi, il romano ha ceduto il servizio nel quinto game concedendo al francese di portarsi a due lunghezze di vantaggio, che ha poi mantenuto fino alla fine del set e della partita, anche grazie ad una difesa spesso incredibile. Adrian affronterà Jiri Vesely, che ha vinto il proprio match contro Safranek.
Ha da poco concluso il suo match d’esordio anche Marterer, che si è liberato agevolmente di Stebe.
Lorenzo Sonego, torinese classe ’95 alla prima partecipazione nel tabellone principale degli Australian Open, ha incredibilmente battuto in quattro set l’olandese Robin Haase, centrando il suo miglior risultato in una carriera che si annuncia promettente. Lorenzo ha mostrato anche una gradissima solidità mentale, oltre che di gioco: nel secondo set ha annullato un set point, nel terzo parziale ha sprecato cinque match point, che avrebbero potuto destabilizzarlo, e ha poi chiuso nel quarto chiudendo dopo sette volte in cui era andato ad un solo punto del match. Al termine di poco più di tre ore di gioco, Sonego si è quindi guadagnato l’accesso al secondo turno, in cui affronterà il navigato Gasquet.
Vola al secondo turno anche Fernando Verdasco, che ha vinto in tre set contro il numero 21 Atp, un irriconoscibile Bautista-Agut; eliminato anche Milos Raonic, atteso all’importante “prova del nove” dopo alcuni mesi di stop: il canadese ha perso malamente un match che fino a due anni fa si sarebbe agevolmente portato a casa, in cui l’unica cosa da salvare, oltre al set vinto, è la velocità con la prima di servizio. Per il resto, Milos è apparso quasi insicuro di sé stesso, senza un reale piano di gioco: ovvi meriti sono da attribuire anche a Lacko.
Australian Open, primo turno:
A. Mannarino b. M. Berrettini 6-4 6-4 6-4
M. Fucsovic b. R. Albot 6-2 6-3 4-6 7-5
F. Verdasco b. R. Bautista Agut 6-1 7-5 7-5
J. Benneteau b. T. Daniel 6-7(6) 7-6(0) 6-4 6-1
N. Kicker b. J. Thompson 6-3 6-1 4-6 3-6 6-3
L. Sonego b. R. Haase 6-3 7-5 6-7(6) 7-5
J. Vesely b. V. Safranek 6-4 6-3 6-3
L. Lacko b. M. Raonic 6-7(5) 7-5 6-4 7-6(4)