C’è chi idolatra gli One Direction, c’è chi mitizza Lionel Messi, c’è chi glorifica Massimo Giletti e c’è una sterminata moltitudine di individui che venera Roger Federer. A quest’ultima categoria umana appartiene senza dubbio David Goffin, prossimo avversario del mitologico monarca di Basilea. Il minuto belga non ha mai fatto nulla per nascondere questo suo viscerale fanatismo, emerso prepotentemente nel corso dell’edizione 2012 del Roland Garros. Ai tempi Goffin era un virgulto noto solo agli addetti ai lavori, mentre Federer era Federer. Fu allora che i loro destini si incrociarono per la prima volta, quando i due si affrontarono in un memorabile ottavo di finale.
Memorabile non tanto per i contenuti tecnici offerti, quanto per l’intervista effettuata nel post partita, nel corso della quale Goffin esternò, di fronte ad un Federer piuttosto imbarazzato, tutta la propria viscerale adorazione nei confronti della sua divinità tennistica. Da allora Roger prese in simpatia quell’impacciato sudditto, tanto da invitarlo ad allenarsi con lui durante la off season. Nel tempo intercorso dal primo precedente parigino ad oggi, Federer e Goffin si sono incontrati solo altre due volte, entrambe ambientate a Basilea ed entrambe vinte da Fed. Goffin giunge a questo ottavo di finale forte della vittoria contro Dominic Thiem, mentre lo svizzero è reduce dall’ennesima scudisciata inflitta all’adorato Dimitrov. Nonostante l’evidente sudditanza del belga, siamo certi che Goffin domani non si presenterà in versione rinunciataria, provando a giocarsi le flebili possibilità di competere il più a lungo possibile.
Novak Djokovic proverà a non farsi abbindolare dai ritmi compassati di Gilles Simon. Dopo aver faticato più del previsto contro Andreas Seppi, il serbo affronterà un avversario dalle caratteristiche tecniche analoghe a quelle dell’altoatesino, seppur con qualche differenza. Gillou ama appoggiarsi ai colpi dell’avversario, sfruttandone la velocità, per poi sincopare lo scambio con soluzioni volte a stanare i punti deboli del rivale. Djokovic, però, sta dimostrando di essere pressochè invulnerabile in tutte le zone del campo. Difficile,dunque, che l’astuto stratega transalpino possa ammansire il furoreggiante Djoker.
Sfida all’insegna dell’equilibrio tra Kei Nishikori e Jo-Wilfried Tsonga. L’ultimo precedente tra i due risale alla scorsa edizione del Roland Garros, quando fu il francese ad aggiudicarsi la vittoria, al termine di un match dall’andamento schizofrenico: primi due set dominati da Tsonga, terzo e quarto ad appannagio di Nishikori, vittima di un vistoso calo fisico nel quinto parziale. Sulla scorta di questo precedente, sarà di basilare importanza per il giapponese aggiudicarsi il primo set, in modo da poter gestire nel miglior modo possibile le proprie risorse fisiche, spesso insufficienti nei tornei dello Slam.
L’ultimo ottavo maschile vedrà fronteggiarsi Tomas Berdych e Roberto Bautista-Agut. Difficilmente il ceco perde con avversari peggio classificati, anche se l’iberico ha messo in difficoltà più di una volta il numero sei del mondo. Incontro che potrebbe risolversi in quattro o addirittura cinque set.
In ambito femminile gustoso confronto di stili tra Serena Williams e Margarita Gasparyan. La giovane russa è una delle ultime esponenti della nobile arte del rovescio ad una mano, fondamentale col quale Gasparyan è capace di impostare lo scambio e finalizzarlo con vincenti di rara violenza. Sarà interessante verificare come Serena sarà in grado di gestire questa anomalia, ricordando che l’ultima avversaria affrontata, dotata di rovescio ad una mano, è stata Roberta Vinci.
Corpose aspettative alimenta il confronto tra Maria Sharapova e Belinda Bencic. Negli altri due ottavi Radwanska dovrà affrontare con le pinze la tedesca Friedsam, già giustiziera di Roberta Vinci, mentre Suarez-Navarro potrebbe profittare dei postumi dell’infinita battaglia che ha consentito a Gavrilova di avere la meglio su Mladenovic.