Grande attesa per l’ultimo atto del tabellone femminile degli Australian Open 2020. A sorpresa non ci sarà la padrona di casa Ashleigh Barty che, in semifinale, ha ceduto il passo a Sofia Kenin. L’americana strappa il pass per il match che vale il titolo con il punteggio di 7-6, 7-5.
“C’è un motivo se Ashleigh Barty è la numero uno però questa volta l’ho spuntata io. Non mi è stato regalato niente nel match, ho combattuto e vinto. È un sogno, davvero. Sogno un momento del genere da quando avevo 5 anni” c’è tutta la soddisfazione e l’emozione di Sofia Kenin nelle sue dichiarazioni a fine gara. La statunitense poi sdrammatizza: “Chiedo scusa ai fan australiani che so che avrebbero voluto lei in finale. Oggi tutti gli applausi più forti erano per Ashleigh, sabato conto ce ne sia qualcuno in più per me“. Classe 1998, la Kenin nonostante i suoi 21 anni ha le idee ben chiare: “Ho sempre creduto in me, non mi interessa chi ho di fronte, quando scendo in campo vado per vincere, per fare il mio lavoro“.
Prova invece a smorzare la tensione Ashleigh Barty che si presenta in conferenza stampa accompagnata dalla nipotina: “Lei è Olivia, la figlia di mia sorella. Ha circa 11-12 settimane e mi ha sorriso subito appena sono uscita dal campo. Sono queste le vere cose importanti“. Per poi tornare a parlare del match: “Certo sono un po’ delusa per il risultato, ho provato a vincere la partita ma Sofia con la grinta che ha messo in campo ha meritato di approdare in finale. Da ogni esperienza si impara qualcosa ma ho amato ogni singolo momento di questo torneo“.
Nell’altra semifinale, invece, è Garbine Muguruza ad avere la meglio su Simona Halep e volare all’ultimo atto. Così come la sfida tra Kenin e Barty anche questa partita si chiude con il punteggio di 7-6, 7-5 a favore dell’iberica. “Sono molto felice perchè non capita tutti i giorni di arrivare a giocarsi una finale di uno Slam. Giocare contro Simona è sempre difficile e le condizioni climatiche non erano ottimali. Adesso l’obiettivo è lasciare Melbourne con il trofeo. Ho molta fiducia nei miei mezzi ma devo restare calma e concentrata. L’esperienza delle altre 4 finali giocate sicuramente potrà aiutare ma non esistono garanzie e alla fine sarà il campo a parlare” le parole di Garbine Muguruza a fine partita.
“Perdere così fa male, ma la vita va avanti. Le condizioni climatiche non sono state delle migliori, non amo giocare così, c’era molto caldo ma questa è una decisione dell’organizzazione. Penso che abbiamo giocato entrambe un buon tennis con Garbine che è stata più forte di me nel finale e, forse anche un po’ più coraggiosa in alcuni momenti salienti della partita”, l’analisi della semifinale di Simona Halep subito dopo la sconfitta.