La Tribuna di Ocleppo: “Questo Nole è un diavolo”

Tennis Circus: Gianni, ci siamo divertiti poco in questa finale, o sbaglio?
Gianni Ocleppo: Vero, una finale a senso unico, con un po’ di lotta nel secondo set, poi ancora nel terzo dove Andy Murray è stato bravo a rimontare il break e a portare Djokovic al tiebreak, ma poca roba. Mi ha davvero impressionato il primo set.

TC: In termini di gioco, di punteggio o in generale?
GO: Per tutto. Gioco, devastante, senza mai sbagliare, quindi di punteggio. Djokovic ha dato 6-1 a Nadal a Doha, 6-1 a Federer qui, e di nuovo 6-1 a Murray. Quando cominci un match così metti una barriera psicologica tra te e il tuo avversario che diventa una montagna da scalare.

novak

TC: Impressionante in effetti il numero di gratuiti, risibile per un match sulla lunga distanza, concesso da Djokovic. A me ha però stupito la sua capacità di non perdere campo neanche quando va sotto pressione.
GO: Esatto. Stiamo parlando del giocatore chiaramente più forte di tutti, un’altra categoria. Direi un diavolo, in senso sportivo: fisico, tecnica, tattica. C’è tutto e senza punti deboli evidenti. In previsione direi che vincerà più Slam di tutti.

TC: Infatti pensavo che il Grande Slam ora è l’unico obiettivo che conta.
GO: Concordo in pieno. Già vincendo Parigi farà il Carreer Grand Slam, che non è poco. Ma se consideriamo il fatto che dietro di lui c’è ben poca concorrenza e che andando male potrà vincere un paio di slam all’anno per i prossimi 3-4 anni, il computo è presto fatto. Quest’anno deve concentrarsi su questo, per andare nell’Olimpo del tennis, perché nella storia c’è già.

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TC: Quindi Master 1000 in secondo piano?
GO: Certo, cosa cambia per lui vincere Montecarlo o Cincinnati? Nulla, quello che conta ora è vincere quanti più Slam possibile.

TC: Quindi anche la Davis e le Olimpiadi andranno in secondo piano?
GO: La Davis sicuramente, anche se so che al momento dovrebbe giocare il primo turno. Tra l’altro con Troicki hanno la possibilità di vincerla, partendo in buona sostanza dal 2 a 0 in ogni incontro. Le Olimpiadi saranno un appuntamento importante, credo che ci tenga a far bene anche là. Ma la priorità restano gli Slam.

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TC: Murray secondo te esce ridimensionato da questa partita?
GO: Per me no. Ha fatto il suo dovere di secondo giocatore del mondo, è arrivato in finale. A mio parere è stato condizionato in negativo da molti fattori: intanto un giorno di riposo in meno, dopo aver giocato un match durissimo contro Raonic in semifinale. Questa programmazione con le due semifinali in due giorni diversi non la condivido. Poi ci sono stati fattori di tipo famigliare: il suocero in cattive condizioni, la moglie in gravidanza. Insomma, non è semplice. Djokovic è più forte, intendiamoci, però se lui vuol diventare n. 1 del mondo, al momento, ha la strada sbarrata. O il serbo cala un po’, visto che hanno la stessa età, o non c’è margine per lo scozzese.

TC: Perdere un filotto di finali Slam così può rappresentare un tarlo nella mente di un campione? Penso a Lendl ed alla sindrome di Wimbledon, con numeri ben più bassi di quelli di Murray.
GO: Il rischio c’è, però ripeto: se tu pensi di essere il primo dei secondi, e ti sta bene, non subisci contraccolpi psicologici. Murray sa per primo che al momento Djokovic è di un’altra categoria. Forse è battibile sui 2 set su 3, magari confidando in una cattiva giornata del serbo, che può sempre starci, ma razionalmente Murray sa bene che ha poco o nulla da rimproverarsi.

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