Melbourne “Caporetto” azzurra: nessun italiano alla seconda settimana

Le immagini del tricolore che sventolava sul centrale di Flushing Meadows, teatro di una storica finale azzurra, sono ormai solo un indelebile e bellissimo ricordo.
Gli Open D’Australia non sono mai stati il nostro Slam e la tradizione sembra continuare anche in questo 2016, che addirittura non vede nessun italiano accedere alla seconda settimana della kermesse.
L’Italia ha partecipato con solo quattro teste di serie, tra uomini e donne, con Camila Giorgi, la nostra promessa più importante, prima delle escluse. La maceratese ha pagato carissimo la propria classifica, beccando al primo turno Serena Williams, lontano dalle scene dalla semifinale Us Open persa contro Roberta Vinci.

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Camila è comunque uscita a testa alta, protagonista di una bella prestazione. Ha tenuto testa a Serena nonostante abbia palesato ancora una volta tutti i suoi limiti di gioco, incappando in una miriade di doppi falli e sparando colpi anche quando non ve n’era bisogno. Ciò lascia riflettere su dove possa arrivare il talento marchigiano, se solo decidesse di migliorare li dove non fa altro che inciampare, ma sembra che Camila non sia molto propensa a cambiare la sua filosofia di gioco.

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Deludente è stata invece la prestazione di Sara Errani, che proprio a Melbourne nel 2012 iniziò la cavalcata verso il tennis che conta. Sarita ha ceduto in tre set, alla giovane russa Gasparyan, avversaria nettamente alla sua portata. La bolognese nel terzo parziale sembra aver accusato un problema lombare, ma il match andava chiuso al secondo, dove la Errani ha commesso troppi errori, chiudendo addirittura con un solo vincente. Per Sara anche il doppio non è andato meglio, ancora alla ricerca della partner ideale, dopo il divorzio dalla Vinci ed il ritiro di Flavia Pennetta (sua compagna di doppio nella scorsa stagione).

Vinci che in doppio va avanti ma non in singolare, dove in Australia non ha mai superato il terzo turno. Quest’anno sembrava potesse essere la volta buona, il tabellone le sorrideva ed i primi due match l’avevano vista mostrare un tennis sopraffino. Ed invece è caduta contro la edesca Anna-Lena Friedsam, l’impressione è che la tarantina abbia un po’ sottovalutato l’avversaria dopo la vittoria del primo set.
Non se la cavano meglio i maschietti, alle prese però con sorteggi non ottimali. Ci si poteva aspettare di più forse da Fabio Fognini ma il ligure ha giocato piuttosto bene, prima di arrendersi al lussemburghese Muller, un avversario tutt’altro che tenero.

Nulla da dire invece a Paolo Lorenzi, che non ha sfigurato contro Grigor Dimitrov, nè a Simone Bolelli fuori al secondo turno per mano di Bernard Tomic.
Andreas Seppi invece si è spinto fino al terzo turno, prima di arrendersi al n.1 ATP, Novak Djokovic. L’altoatesino è stato protagonista di un grande match, ma non è riuscito nel ripetere l’impresa dello scorso anno, dove in quello stesso campo estromise Roger Federer.

Australian Open amari, dunque, per i colori azzurri, unica consolazione potrebbe arrivare dal doppio, con la Vinci che in coppia con Svetlana Kuznetsova sta facendo vedere buone cose.

I sorteggi sfortunati e le buone prestazioni, non possono però essere nè un alibi, nè tantomeno indorare la pillola, perchè se dal fronte maschile la situazione sembra essere stabile, il femminile si trova nel pieno di una palese flessione.

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Il tramonto di Francesca Schiavone, il ritiro di Flavia Pennetta ed i 32 anni di Roberta Vinci, sembrano essere indizi di un sipario sempre più calante sugli anni d’oro del tennis italiano in gonnella.
La stagione però è solo all’inizio, vedremo se Giorgi ed Errani saranno pronte a portare sulle spalle il peso di un testimone così pesante.

 

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