Dopo i duri attacchi a Tennis Australia per l’organizzazione e per la quarantena obbligatoria per tutti i giocatori presenti sugli aerei in cui sono stati riscontrati alcuni casi di positività al coronavirus dopo l’atterraggio a Melbourne, Petra Kvitova “scende” in campo a difesa degli organizzatori.
“Io sono tra quelli fortunati, quelli che possono uscire per allenarsi” spiega la giocatrice ceca che continua: “Dopo un’intensa preparazione adesso mi riesco anche a godere il mio tempo libero. Leggo, guardo serie TV, sorseggio caffè“. La numero 9 del ranking WTA poi cerca di vedere il lato positivo: “Capisco che alcuni giocatori abbiano necessità diverse ma per me 5 ore sono più che sufficienti. Faccio un’ora e mezzo in campo e un’altra ora e mezza in palestra al massimo. Ho già 30 anni e devo stare attenta a non sforza troppo il mio fisico“.
Poi Petra Kvitova si sofferma sul grande lavoro che il CEO Craig Tiley sta facendo per venire incontro alle esigenze dei tennisti: “Sapevamo tutti che questo era uno scenario che poteva verificarsi, capisco anche la loro frustrazione perché è una situazione difficile da gestire ma non si può far altro che imparare a conviverci. Partecipo alle riunioni zoom ma ribadisco che Tennis Australia si è attivato subito per fornire materiale da allenamento da poter utilizzare in camera“.
Nell’intervista rilasciata a Tennis Major la giocatrice di Bilovec ha sottolineato anche l’attenzione degli organizzatori in tema sicurezza: “La situazione rispetto all’inizio si sta normalizzando, calmando. Ancora non possiamo vedere nessuno, anche quando ci incontriamo sulla navetta manteniamo le distanze. Ogni volta disinfettiamo le mani, sono tutti molto attenti a far seguire il protocollo“.