SONE-GO: Storica qualificazione centrata da Lorenzo Sonego, che per la prima volta entra in un tabellone principale di un torneo dello slam e lo fa in grande stile, battendo nell’ordine Monteiro, Safwat e Bernard Tomic. Dopo le due grandi vittorie dei giorni passati, quest’oggi il tennista azzurro ha disputato un match di personalità, senza avere mai paura e riuscendo a reagire alle difficoltà. Dopo un primo set dove l’australiano di fatto non è entrato in campo, e terminato 6-1 in favore di Sonego, nel secondo parziale c’è stato più equilibrio e di conseguenza anche lo spettacolo è aumentato, ma i break non sono arrivati e dunque è stato il tie-break a decidere le sorti della frazione; a spuntarla è stato Tomic, che ha chiuso 7-5 ed ha rimandato il discorso qualificazione al terzo set. Nel parziale decisivo, dove Lorenzo ha cominciato a servire per primo, non ci sono state chances di break fino al 4 pari, quando poi Sonego ha titubato sul proprio servizio ed ha offerto una ghiotta occasione al suo avversario per andare a servire per il match; l’aussie, però, non è stato capace di sfruttarla e, nel gioco seguente, ha completato il disastro, perdendo il servizio e di conseguenza la partita e la qualificazione in favore di Sonego, che approda per la prima volta in carriera in un main draw Slam.
L’UMILTÀ DI CARUSO: Non smette invece di stupire Salvatore Caruso che, da numero 209 del mondo, riesce a strappare una qualificazione che, numeri parlando ha dell’incredibile, mentre se andiamo ad analizzare il resto il tennista siculo se l’è giocata alla pari con tutti ed ha meritato di conquistare, anch’egli per la prima volta, il main draw di uno slam. Quest’oggi Salvo ha trovato sulla sua strada il francese Bourgue, che ieri aveva avuto la meglio della tds 1, Taylor Fritz, e la sfida è stata molto intensa e combattuta, non a caso terminando dopo tre set e due ore e 27 minuti di lotta serrata. L’incontro è partito decisamente in salita per Caruso in quanto nel primo set si è trovato sotto di un break e, piuttosto meritatamente, il suo avversario ha chiuso la prima frazione per 6 giochi a 3 mostrando, nel complesso, un gioco migliore a quello dell’azzurro. Caruso, però, negli anni ci ha insegnato che il talento non è la sola cosa che conta nel tennis e, con molta umiltà e tanto sacrificio ha ripreso a giocare il secondo parziale ed ha ottenuto il break quasi subito per poi difenderlo con le unghia e con i denti. Quando ormai sembrava fatta, nel decimo gioco, dopo 18 punti giocati e 5 set point mancati, ecco che arriva il controbreak del transalpino, che pareggia i conti e trascina il parziale al tie-break. Caruso non si lascia però sopraffare e riacciuffa un mini break di svantaggio per poi chiudere 7-5. Nel terzo set, l’unico game nel quale ci sono state palle break è stato il quinto e, questa volta dopo ben 20 punti giocati e 6 palle break non convertite, finalmente Caruso riesce nell’impresa e strappa il servizio all’avversario per incamminarsi verso la conquista più importante della sua vita, vale a dire la qualificazione per un torneo dello slam.
MATTEO CROCE E DELIZIA: Non riesce invece ad accedere al tabellone principale Matteo Berrettini, che perde in tre set dallo statunitense Denis Kudla. Nonostante un discreto primo parziale, dove Matteo ha giocato piuttosto bene ed ha chiuso 6-4 grazie al break ottenuto nel nono gioco, il tennista azzurro è un po’ calato, soprattutto dal punto di vista mentale in quanto nel secondo parziale, in ben tre occasioni si è trovato 30-40 sul servizio avversario, ma non è riuscito a convertire neppure una palla break, perdendo invece il servizio alla prima occasione, vale a dire nell’ottavo gioco, quando Kudla ha piazzato il break decisivo ai fini del 6-3 finale. Nella terza frazione di gioco, invece, Berrettini può avere molto da recriminarsi e deve lavorare parecchio su questo aspetto poiché, di fatto, ha perso un match che era ad un passo dal portare a casa. Dopo aver breakkato il suo avversario in apertura di set, ha avuto due palle break per andare a servire per il match sul 5-1, ma nonostante non sia riuscito a sfruttarle è comunque andato a servire per la partita sul 5-3: qui, Matteo non ha saputo sfruttare due match point ed è praticamente uscito dal campo, subendo un parziale di 17 punti a 4 e perdendo l’incontro 7-5 al terzo. La dea bendata ha però deciso che per Matteo c’era un’altra sorpresa in serbo, letteralmente. Ha infatti dato forfait dal main draw il serbo Filip Krajinovic, che ha lasciato un posto vuoto, il quale ha permesso a Berrettini di entrare in qualità di lucky loser ed al primo turno troverà il francese Mannarino.
ALTRI QUALIFICATI: I restanti qualificati all’Open d’Australia provengono da molte nazioni differenti a partire dal Nord Europa come Ymer e Ruud, passando per i tedeschi Brown e Bachinger ed arrivando fino ai vicini Halys e Bemelmans, rispettivamente in rappresentanza di Francia e Belgio. Oltre ai rimanenti europei Safranek, Novak e Munar, spiccano, come di consueto, gli Stati Uniti, che portano nel main draw ben tre nazionali, che corrispondo ai nomi di Kudla, McDonald e King. Infine, si dividono la posta in palio Canada ed India, con Bhambri che sconfigge Polansky e Pospisil che supera Ramanathan.
Quali Aus Open – Terzo turno
Kudla d Berrettini 46 63 75
Caruso d Bourgue 36 76 (5) 64
Sonego d Tomic 61 67 (5) 64
McDonald d Robert 76 (5) 67 (7) 64
King K d Smith 64 76 (6)
Safranek d Collarini 76 (5) 62
Halys d Fratangelo 75 61
Ymer d King D 63 64
Brown d Kozlov 64 36 63
Munar d Mousley 75 62
Novak d Soeda 46 62 62
Bhambri d Polansky 16 63 63
Ruud d Escobedo 62 67 (2) 61
Bemelmans d Lee 64 64
Bachinger d Gonzalez 61 64
Pospisil d Ramanathan 64 46 64