Novak Djokovic non è stato l’unico a dover fare i conti con la severa rigidità delle norme di ingresso australiane. La doppista ceca Renata Voracova, infatti, si è vista revocare il permesso ottenuto tramite esenzione vaccinale addirittura una settimana dopo il suo arrivo a Melbourne e adesso sarà espulsa dai confini australiani.
In un’intervista per il portale online ceco Idnes, la giocatrice ha parlato della sua spiacevole esperienza: “Ho fatto tutto quello che mi era stato chiesto di fare. A quanto pare Tennis Australia ci ha dato istruzioni sbagliate, il che è particolarmente fastidioso. Volevo concentrarmi solo sul tennis, non sui visti o sulla quarantena. È davvero strano che sia potuta stare qui una settimana, ho giocato persino una partita… e poi sono stata cacciata“.
Voracova ha poi descritto tutto il disagio provato nel dover sostenere un vero e proprio interrogatorio di fronte alle autorità australiane: “Sono stata interrogata per diverse ore. Non si sono comportati in modo volgare o maleducato, ma i protocolli non sono per niente piacevoli. Devi segnalare tutto. Mi sono sentita come se fossi in un film d’azione e non è stato bello. Mi sono sentita ancora peggio quando il mio visto è stato cancellato, anche perché il mio avvocato mi ha confermato che avevo tutte le autorizzazioni necessarie“.
Di fronte alla possibilità di procedere per vie legali nel tentativo di essere riammessa sul suolo australiano la tennista ceca ha le idee piuttosto chiare: “Non vorrei assolutamente rivivere una cosa del genere, soprattutto considerando che non vi è la minima certezza che la decisione venga effettivamente cambiata. Inoltre, dovrei richiedere altri visti e aspettare una settimana chiusa in hotel senza la possibilità di allenarmi; non avrebbe alcun senso per me“.
Voracova ha anche spiegato le motivazioni che le avevano permesso di ottenere l’esenzione vaccinale: “Ho avuto il covid prima di Natale, e avevo anche alcune raccomandazioni mediche. Quindi ho soddisfatto tutti i criteri fissati dell’ATAGI (Australian Technical Advisory Group on Immunisation, ndr). Hanno esaminato attentamente i miei documenti ma non hanno riscontrato alcun problema. Il servizio di frontiera mi ha rilasciato immediatamente e hanno confermato il mio ingresso nel paese senza ulteriori approfondimenti”
Infine, la tennista ceca ha speso qualche parola sul delicato caso di Novak Djokovic, auspicando una felice conclusione della vicenda per il serbo: “Spero che Djokovic possa avere la meglio nell’udienza di lunedì. Nel mio caso ci vorrebbe qualche giorno di più. Non voglio essere coinvolta in una battaglia politica. Penso che nel caso di Djokovic il governo federale abbia trovato una falla nel protocollo dello stato di Victoria. Ora i suoi avvocati possono cercare di fare lo stesso, in modo da trovare una falla anche nei regolamenti federali“.