Al termine di due splendide settimane di grande tennis, in cui abbiamo assistito alla caduta dei primi tennisti al mondo e a tante altre sorprese, si conclude con il lieto fine anche la favola di Roger Federer, che trionfa dopo sette anni agli Australian Open, conquistando il tanto agognato diciottesimo Slam, che per ben tre volte Novak Djokovic gli aveva negato. A rendere la vittoria ancora più sensazionale, però, è l’avversario sconfitto in finale: proprio lui, l’eterno rivale e amico che tante sconfitte gli ha inflitto in passato, Rafael Nadal. Dopo cinque set intensi, e una rimonta da cui traspare tutta la sua forza di volontà nell’ultimo parziale, alla fine l’elvetico si è preso una dolce rivincita, imponendosi con il punteggio finale di 6-4 3-6 6-1 3-6 6-3. E’ tempo, allora, di vedere quali sono state le dichiarazioni dei due protagonisti di questa splendida finale in conferenza stampa, con l’inevitabile felicità di Roger e un pizzico di delusione di Rafa, consapevole, tuttavia, di avere dato tutto e di potere fare grandi cose nei prossimi mesi.
FEDERER: “E’ LA VITTORIA PIU’ DOLCE, LA PARAGONO SOLO A PARIGI”- Ha sorpreso probabilmente tutti, tornando a mettere in mostra un tennis brillante e aggressivo, e prendendosi, dopo sei mesi passati fuori dalle competizioni, un successo che nessuno avrebbe pronosticato, ma in cui lui ha creduto fino alla fine; per di più, ci è riuscito di fronte alla sua nemesi, a quello che è stato a lungo il suo incubo sportivo, proprio sul campo dove, nel 2009, è scoppiato in lacrime, esasperato per l’ennesima sconfitta contro lo spagnolo. E ora, ovviamente, Roger Federer si gode la vittoria: “L’ho detto anche prima della finale: se avessi vinto contro Rafa, sarebbe stato speciale e molto dolce perché non lo battevo in una finale Slam da Wimbledon 2007. Siamo entrambi sulla via del ritorno. Come ho detto in campo, sarebbe stato bello per entrambi vincere, ma non esistono pareggi nel tennis. È bruttissimo a volte. Stavolta ci vorrà più tempo per realizzare questa vittoria. Quando tornerò in Svizzera mi dirò: ‘Wow’. L’importanza di questo match è diversa. Non è paragonabile a nessun altro incontro eccetto forse il Roland Garros 2009. Ci ho provato, ho lottato, ho saputo attendere. Ci ho provato di nuovo e ho fallito salvo poi farcela. È una situazione simile.”
“NON PENSO AL NUMERO DI SLAM”- Con questo successo, Roger ha messo ulteriore distanza nel numero di Major vinti tra sé e Rafa, che, fermo a quattordici, sembrava, fino a qualche anno fa, avvicinarsi pericolosamente. Non è questo, però, ciò che interessa allo svizzero: “Se devo essere sincero questa è la parte meno importante. Per me ciò che più che conta è di essere ritornato a vincere un grande match contro Rafa. Farlo qui in Australia, e io sono moto grato a Peter Carter e Tony Roche…credo che il supporto della gente mi abbia permesso di poter vincere ancora uno slam dopo che non ne vincevo uno da cinque anni. Questo vedo, l’ultimo dei problemi è il conto degli slam. Onestamente non me ne importa molto”. Quanto è speciale aver realizzato l’impresa in Australia? “Vincere uno Slam in Australia dopo quasi cinque anni l’ultima volta è incredibile. È iniziato tutto da qui per me. Ho giocato le qualificazioni qui nel ’99, il torneo juniores nel ’98. Ho vinto il mio primo match credo con Michael Chang nel 2000. Quando vinci qui, il viaggio per tornare a casa non è un problema. Quando perdi, è brutale. Ecco perché mi sento molto fortunato ad aver vinto.”
“NON SO COSA ACCADRA’, MA SPERO DI TORNARE”- Al termine del suo discorso nella cerimonia di premiazione, Federer ha pronunciato una frase che ha sorpreso tutti, spaventando anche, tra l’altro, i propri tifosi: “Spero di tornare l’anno prossimo, altrimenti è stato meraviglioso”, ha detto, insinuando, dunque, il dubbio che il momento del suo ritiro si stia avvicinando, soprattutto dopo il diciottesimo Slam. In conferenza stampa, tuttavia, l’elvetico ha spiegato cosa intendesse: “È importante sapere quanto tennis si ha davanti a sé. Non so cosa potrà accadere, magari un infortunio. Non si sa quale sarà il prossimo Grand Slam o se si avrà l’opportunità di essere in questi palcoscenici. L’anno scorso è stato difficile per me e queste tre partite al quinto set non aiutano. Spero ovviamente di tornare, questa è la mia speranza.”
Pensava che avrebbe mai vinto uno Slam con un challenge, proprio lui che ha avuto, in passato, non pochi problemi con l’occhio di falco? “Beh sì, prima o poi doveva accadere. Magari non nella finale, forse in un altro match. Penso che in quel punto Rafa dovesse chiamarlo, cos’altro puoi fare? Certo è un po’ stano vincere in questo modo. Tuttavia mi sono davvero emozionato, come potete immaginare ero molto contento. Ho visto l’entusiasmo del mio team, di Mirka, è stato tutto fantastico.”
“NEL QUINTO SET SAPEVO DI DOVERE GIOCARE SCIOLTO”- Cosa ha pensato quando, nel quinto parziale, si trovava sotto di un break, ormai vicino ad un’altra sconfitta subita al set decisivo contro Rafa? “Mi sono detto di giocare sciolto. Ne avevo parlato anche con Ivan e Severin. Sapevo di dover essere libero mentalmente ed essere sciolto nei colpi. Non volevo perdere campo ed essere messo in difficoltà dai dritti di Rafa. Ho continuato a lottare, a crederci, come ho fatto per tutta la partita oggi. E grazie alla convinzione che avevo ho vinto. Sono rimasto un po’ sorpreso per averlo fatto perché nel quarto e ad inizio quinto set ho attraversato un passaggio a vuoto”.
Infine, Roger commenta le polemiche sorte riguardo Medical Time Out chiamato nel corso della partita e le critiche ricevute soprattutto da parte dell’ex tennista Pat Cash; polemiche che, evidentemente, giudica eccessive. “Guardate, l’ho spiegato un paio di giorni fa dopo la partita contro Stan. Ho avuto dolori alla gamba dal match contro Rubin. Sono contento di aver potuto giocare nonostante i problemi fisici. Oggi nel secondo set avevo dolore al quadricipite, e poi nel terzo all’inguine. Non è giusto abusare del sistema e non l’ho fatto. Penso che sia esagerato criticare. Sono l’ultimo dei tennisti a chiamare il medical time out.”
RAFAEL NADAL: “A GENNAIO HO GIOCATO ALLA GRANDE, DEVO CONTINUARE COSI'”- La sconfitta non può che bruciare per Rafael Nadal, che, proprio come il rivale, stava vivendo uno strepitoso ritorno nel circuito dopo l’assenza dai campi. Vi sono, però, anche diversi aspetti positivi che emergono da questo match, e che lo rendono ottimista sui prossimi mesi: “Ho giocato alla grande in questo mese, ora devo solo continuare così. Se fisicamente starò bene, posso avere una grande stagione perché sento che sto giocando bene. Potrò fare ottime cose da qui in avanti, soprattutto sul rosso dove recupero meglio dalle partite lunghe, i miei avversari non vincono tanti punti con la battuta e io ho un gioco solido dalla linea di fondo. Se succede questo, posso continuare ad avere successo sul cemento ma anche sulla terra.”
E’ mancata forse la zampata finale nel momento decisivo, con la grinta che sempre lo ha caratterizzato. Rafa, però, fa i complimenti al vincitore, analizzando l ‘incontro: “È stata una grande partita, ho lottato per conquistare il trofeo – ha sottolineato Nadal in conferenza stampa – Ho avuto alcune possibilità nel quinto quando ero un break sopra. Ma da lì lui ha cominciato a giocare in modo molto aggressivo, lo ha fatto per tutto il match, e ha messo a segno dei grandi colpi. Quindi tenere il servizio è stato difficile tutte le volte. Lui ha vinto qualche punto con la battuta, io no e ne avevo bisogno. Ho avuto la possibilità per farlo, chissà cosa sarebbe successo, sarei stato a due game dalla vittoria. Ma niente, è andata così. Rispetto al match dell’altro giorno oggi sento di avere più energia nelle gambe, sono solo un po’ stanco.”
“MI DIVERTO, QUESTO E’ CIO’ CHE CONTA”- Avrebbe senza dubbio preferito concludere in un altro modo la sfida, e vincere il suo quindicesimo Slam, ma la cosa più importante per Nadal è divertirsi e godersi i momenti spesi in campo, come non ha potuto fare nelle ultime stagioni tra infortuni e l’ansia di tornare ad alti livelli: “Sicuramente vincere un torneo come questo sarebbe stato importante e straordinario. Ma la cosa che più mi rende felice, più dei titoli, è andare in campo e sentire che mi diverto. Oggi mi sto godendo il tennis. L’anno scorso ho avuto la possibilità di farlo solo tra Indian Wells e Madrid. È questa la realtà. In questo momento della mia carriera, certo i titoli voglio vincerli, ma è ancor più importante essere in salute per lavorare nel modo in cui devo e competere per le cose che voglio. Continuerò a lavorare allo stesso modo.”
“Lo avevo detto prima del torneo che mi ero allenato benissimo. Poi però bisogna farlo in partita. Ho una grande soddisfazione personale. Non posso dire di essere triste. Volevo vincere ok, ma non sono molto triste. Ho giocato alla pari con tutti e ho battuto alcuni dei migliori giocatori al mondo, questo mi dà tanta fiducia per il futuro.”