Neppure Andy Murray è riuscito ad opporsi allo strapotere di Novak Djokovic, che si impone in tre set, e si laurea campione agli Australian Open, per la sesta volta in carriera.
Il primo set, fa subito presagire che sarà un match a senso unico, con il numero uno del mondo che mette in scena un vero e proprio bombardamento, da tutte le posizioni del campo, costantemente in spinta, ingiocabile sui propri turni di battuta, e il 6-1 finale ne è l’ esempio più eclatante.
Il secondo set vede lo scozzese rientrare in campo, deciso a giocarsi fino alla fine le sue poche chances di rimettere in piedi un match che sembra non avere storia, Murray a fatica riesce a difendere il servizio, e sul 3-3 dopo aver subito il break, lo recupera immediatamente, ma sul 5-5, il serbo sale in cattedra nuovamente e piazza l’ allungo che vale il definitivo 7-5.
Si apre così il terzo parziale, con Djokovic avanti due set a zero, e dopo pochi minuti, il numero uno del mondo, è già avanti di un break, ma un Murray da applausi resta aggrappato alla partita, impattando prima sul 3-3, e poi trascinando Nole al tiebreak, che sancisce il definitivo 6-1 7-5 7-6, in favore di un Djokovic, che si candida già come dominatore assoluto del 2016.
Resta il rammarico di non aver potuto assistere ad un match con un Murray più riposato, che forse non avrebbe evitato la sconfitta, ma che avrebbe potuto rendere più avvincente, una finale, il cui esito non è mai parso in discussione.
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