Vaccini e positivi, quanti dubbi in Australia

Il focolaio di Dubai, i vaccinati con SPUTNIK e i non vaccinati: facciamo il punto di questi ultimi frenetici giorni e dunque di chi rischia di non scendere in campo a Melbourne per gli Australian Open di Luciano de Gregorio

A compromettere la partecipazione di molti nomi importanti agli Australian Open ci ha pensato il MUBADALA WORLD CHAMPIONSHIP, il classico torneo di esibizione che va in scena nelle ultime settimane di dicembre ad Abu Dhabi, dove spesso hanno avuto inizio le stagioni dei Big.

Durante la tre giorni in cui si è svolta l’edizione 2021 del torneo – dal 16 al 18 dicembre – si è creato un piccolo ma problematico focolaio tra i giocatori: il primo a risultare positivo è stato Rafael Nadal, seguito a ruota da Bencic, Jabeur, Shapovalov, Rublev e Lopez. Per il momento solamente Murray, Fritz ed Evans sono riusciti a non contrarre il virus.

Per questi giocatori contagiati nelle ultime settimane del 2021 è ancora viva la possibilità di giocare a Melbourne il primo Major della stagione, ma sicuramente questa positività è stato un brutto incidente di percorso che condizionerà la loro preparazione.

Qualora, infatti, fossero asintomatici la quarantena gli impedisce di allenarsi come vorrebbero ed in più rimanda il volo verso l’Australia. L’oro olimpico Bencic ha tra l’altro già parlato di sintomi di media entità, mentre sembrano più lievi quelli della numero 1 tunisina Jabeur.

Un altro tasto dolente, che rischia di privare il torneo di alcuni partecipanti, riguarda le misure di prevenzione imposte dallo stato australiano: per entrare nel paese oceanico bisogna aver completato il ciclo vaccinale. Non si sa con esattezza chi abbia fatto il vaccino, ma grazie a Simon Higson, funzionario della comunicazione ATP, sappiamo che il 95% dei tennisti presenti in top 100 sono vaccinati.

Uno di questi 5 giocatori senza vaccino potrebbe essere il numero uno del mondo Novak Djokovic, che in diverse occasioni si è dichiarato contrario a vaccinarsi contro il Covid-19. Negli ultimi giorni voci discordanti hanno detto la loro sul venti volte campione Slam, dandolo a volte vicinissimo al ritiro e altre volte pronto a partire per l’Australia. La verità verrà svelata nei prossimi giorni con l’inizio dei primi tornei.

Uno dei pochi giocatori, se non l’unico, ad aver annunciato di non essersi vaccinato e di non volare dunque in Australia è il francese Herbert, sceso al numero 110 in singolare a causa di una stagione non brillantissima ma vincitore in doppio al Roland Garros con il connazionale Mahut.

Il tennista transalpino inizierà la sua stagione nel challenger di Forlì in programma dal 3 gennaio. Per quanto riguarda il circuito WTA, c’è stato con grande anticipo l’annuncio di Olivia Gadecki, classe 2002 australiana, che non essendo vaccinata rinuncerà alla possibilità di giocare lo Slam di casa grazie ad una wildcard. 

I tennisti non vaccinati non sono gli unici giocatori bloccati dall’obbligo imposto dal governo australiano, poiché l’Australia non riconosce il vaccino russo SPUTNIK come valido per entrare nel paese. Questo mancato riconoscimento mette a rischio principalmente la partecipazione dei giocatori vaccinati interamente con Sputnik come i tennisti russi o dei paesi dell’Est Europa.

A sollevare questa problematica è stato il ritiro di Natalia Vikhlyantseva, che sui suoi profili social ha affermato di non giocare la trasferta australiana a causa di questo ostacolo. I tennisti vaccinati con Sputnik hanno però avuto il tempo di iniziare un nuovo ciclo vaccinale in questa Off Season, così come tutti coloro che non si erano ancora sottoposti al vaccino.

A Tennis Australia non resta altro che sperare di non avere altri positivi, e di conseguenza di limitare i ritiri per Covid così da avere una partecipazione degna di uno Slam. 

Luciano de Gregorio

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