Gabriele Congedo
23 Gennaio 2017
Doveva essere solo il torneo di prova per testare le attuali condizioni fisiche, dopo il lungo semestre di inattività. Doveva essere una semplice tappa di avvicinamento verso i Championships, a detta di molti il solo Slam in cui poter coltivare le residue velleità di vittoria. Doveva. Col passare dei turni e delle eliminazioni eccellenti, in realtà, questo sovversivo Australian Open si sta tramutando in una delle più favorevoli occasioni per liberarsi dalla maledizione del 17esimo Slam, perdurante da un interminabile quinquennio. Il soggetto sottinteso è Roger Federer, passato nell’arco di una settimana dal ruolo di guest star della rassegna australiana a quello di co-favorito per la vittoria finale. Domani lo svizzero si ritroverà in dote il miglior quarto di finale che potesse immaginare, opposto al numero 50 del mondo Mischa Zverev.
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