James Blake fa causa al poliziotto che lo arrestò nel 2015

L'ex numero 4 del mondo è stato in tribunale per fare causa al poliziotto che lo atterrò per sbaglio due anni fa

James Blake ha fatto causa a James Frascatore, poliziotto che nel 2015 lo arrestò per sbaglio, fuori da un hotel di Manhattan. L’ex numero 4 del mondo, ritiratosi nel 2013, all’epoca fu buttato a terra e letteralmente bloccato da Frascatore, che aveva evidentemente individuato l’uomo sbagliato. Frascatore ha raccontato che quando il generale che coordinava le indagini, gli ha detto di fare una ricerca nell’area circostante all’hotel dove poteva esserci l’uomo sospetto, ha semplicemente eseguito credendo di fare il proprio lavoro nel migliore dei modi. Ora però il poliziotto è accusato di condotta ingiusta.

Sarà comunque un Dipartimento di Polizia a decidere sul caso, ed a stabilire se e quale punizione dare al poliziotto. L’incidente fu ripreso chiaramente da svariate telecamere di sicurezza. L’udienza è iniziata a più di due anni dell’incidente, per la poca disponibilità di Frascatore. Mesi fa gli era stato proposto di risolvere la situazione in un dipartimento di polizia interno, ma è stato assente perché in vacanza.

Ovviamente ha parlato del caso anche Blake, che ha ricordato gli attimi precedenti all’episodio: “Poco dopo essere stato quasi aggredito, una parte della polizia si è scusata con me dandomi la mano e una pacca sulla spalla. Ne sono uscito confuso, spaventato e stordito”, ha detto, aggiungendo che un poliziotto si è scusato, ma non era Frascatore, il quale a sua volta si è difeso dicendo che aveva riconosciuto subito l’errore e chiesto scusa a Blake.

Inoltre sono da registrare le diverse versioni fornite dai due avvocati; l’avvocato di Blake ha definito “brutale” la violenza ed “immotivata” da parte di Frascatore, che “non ha posto in una società civile”. Dall’altra parte invece il legale del poliziotto newyorkese ha definito le azioni del suo assistito “giustificate e non eccessive”.

Attendiamo la sentenza nei prossimi mesi.

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