Un traguardo storico per il tennis italiano
Un numero 1 così non lo avevamo mai avuto. Jannik Sinner scriverà un’altra pagina indelebile nella storia del tennis italiano presentandosi agli Internazionali BNL d’Italia da leader del ranking ATP, primo azzurro a riuscirci da quando esiste la classifica mondiale (1973). Il pass definitivo è arrivato grazie a un amico: Matteo Berrettini, che battendo Alexander Zverev nel secondo turno del torneo di Monte-Carlo ha blindato la vetta di Jannik almeno fino all’inizio del torneo romano.
Sinner, attualmente fermo per la nota squalifica legata alla vicenda Clostebol, tornerà in campo il 7 maggio al Foro Italico. La sua sospensione terminerà ufficialmente alle 23.59 del 4 maggio, e da quel momento potrà rimettere piede sul rosso con la certezza di essere ancora il miglior giocatore del mondo. Un risultato tutt’altro che scontato, visto lo stop di tre mesi e la pressione dei suoi inseguitori.
Zverev e Alcaraz, la rincorsa fallita
Se oggi Jannik è ancora saldamente in cima, è anche merito delle mancate risposte degli avversari. Alexander Zverev, dopo un buon avvio di stagione, si è smarrito. Nei sei tornei successivi agli Australian Open ha racimolato solo 270 punti, a fronte dei 4.250 teoricamente disponibili. Un bottino magrissimo che ha vanificato ogni possibilità di sorpasso.
Il colpo più duro per il tedesco è arrivato proprio a Melbourne, con una sconfitta pesante contro Sinner che ha lasciato il segno. Da quel momento, Zverev ha mostrato un tennis opaco, insicuro, con un servizio intermittente e un atteggiamento attendista che ha reso inevitabile la sconfitta anche contro un ritrovato Berrettini a Montecarlo.
Neanche Carlos Alcaraz è riuscito ad approfittarne. Per avere una minima chance di scalzare Jannik, avrebbe dovuto vincere praticamente tutto: Monte-Carlo, Madrid, Roma e Barcellona. Ma anche in questo caso, l’impresa è sembrata più un miraggio che una concreta possibilità. Il giovane spagnolo ha ammesso candidamente: “La pressione del dover sorpassare Sinner mi ha schiacciato”, un’ammissione che conferma quanto Sinner stia creando un vero e proprio solco tra sé e gli altri, non solo a livello di punti, ma anche mentale.
Complicità e orgoglio azzurro
Il destino a volte ama le belle storie. Un anno fa, era stato Sinner a dedicare a Berrettini la vittoria in Coppa Davis, promettendogli che l’anno successivo l’avrebbero vinta insieme. Promessa mantenuta. Ora, è stato Matteo a restituire il favore, firmando una vittoria che ha un peso simbolico e sportivo enorme. Un gesto che incarna lo spirito di una generazione d’oro del tennis italiano, sempre più compatta e competitiva.
Con Jannik n.1 e Matteo finalmente tornato in buona forma, gli Internazionali d’Italia si preannunciano come un momento magico per il pubblico italiano. A completare la spedizione azzurra, altri sette giocatori: Musetti, Cobolli, Arnaldi, Sonego, Darderi, Bellucci e lo stesso Berrettini. Un segnale inequivocabile del momento d’oro che vive il nostro tennis.
52 settimane da re
Con la matematica dalla sua parte, Sinner si avvia a raggiungere un traguardo riservato a pochi eletti: 52 settimane consecutive da numero 1 nel suo primo periodo in vetta. Dal 1973, ci sono riusciti solo Roger Federer (237), Jimmy Connors (160), Lleyton Hewitt (75) e Novak Djokovic (53). Un club esclusivo al quale l’altoatesino potrebbe aggiungersi, confermando ancora una volta che non si tratta di una meteora, ma di una stella destinata a brillare a lungo.
E Roma sarà il palcoscenico perfetto per celebrare questo primato. Un Foro Italico gremito, una nazione intera alle spalle e la consapevolezza di aver già riscritto la storia. Ora, è il momento di viverla.